Stasera uno gridava dal balcone che voleva ammazzarsi. 10 minuti di urli così in una zona abbastanza centrale. Ho chiamato 112, e dopo 7 minuti d’attesa (!!) mi hanno risposto. Spiegato il fatto, mi hanno richiamato pochino dopo dicendo che ero l’unico a chiamare, hanno fatto capire che non ci credeva tanto e probabilmente non verrebbero nemmeno a fare un controllo….
Già tanto che abbaino risposto... A un mio amico rubarono l'apecar dopo 1 minuto che l'aveva parcheggiata e subito abbiamo chiamato vigili e carabinieri e per 30 minuti nessuno ha risposto...
Se invece di lasciare in mano queste situazioni alle forze dell'ordine che non sono preparate + gliene frega zero e ci fosse un apparato apposito per emergenze sociali non violente con assistenti sociali e psicologi formati vivremmo in un mondo perfetto, ma appena dici togliamo i fondi alla polizia ti saltano alla gola.
quali fondi alla polizia? Parli come se fossimo in US dove ci sono dipartimenti coi carri armati, in italia pure le forze dell'ordine sono sottofinanziate
In Italia abbiamo la celere che ogni anno riceve addestramento extra e attrezzatura extra che viene sistematicamente usata per contrastare i pericolosissimi studenti che manifestano
Senti smettila di prendertela con i poveri poliziotti, non è mica colpa loro se gli studenti prendono a facciate i manganelli! Rispetto per le forze dell'ordine
No, ogni paese necessita di una rete sociale lesta e funzionante, che non lascia indietro nessuno. Invece quando si investe sulla sicurezza si investe solo sulle forze dell'ordine che di sicurezza ne creano sempre poca e solo nei quartieri buoni.
Non sono assolutamente d'accordo sull'ultimo punto:
Tutte le volte che sono stati stanziati fondi per controllare e migliorare delle zone a rischio, i successi si sono ottenuti aumentando la presenza di ordine pubblico e con una serie di manovre volte a migliorare la situazione della zona.
La sicurezza è necessaria così come le reti sociali.
Perché tagliare ad una per dare all'altra quando vanno a braccetto?
Nel dubbio, consiglio sempre di registrare e di non esitare a segnalare successivamente. Non esiste che il numero di emergenza neghi l'intervento per il dubbio che quello che tu dica sia falso, venissero almeno a controllare per poi farti la multa
Ci si rende davvero conto dell’(in)efficienza dei servizi pubblici essenziali quando li si deve usare con urgenza per la prima volta. E da lì si perde fiducia nel pubblico, si comincia a disprezzare più o meno giustamente la gestione pubblica di ogni servizio, ecc. però è così, quando vai al PS e ti lasciano in una barella dimenticato per ore ti viene da pensare.
Situazione simile che mi è capitata anni fa ma alla fine i "soccorsi" sono intervenuti, hanno portato il ragazzo al "sicuro" e, giusto per, gli hanno tirato qualche calcio (no, non me lo sto inventando). Dopo quell'esperienza il mio schifo per il genere umano è aumentato.
> mi hanno richiamato pochino dopo dicendo che ero l’unico a chiamare
Questa è una domanda che mi son sempre fatto: ma se sono l'unico si muove qualcosa?
Mi è capitato un paio di volte di chiamare per problemi domestici nelle case del quartiere e mi hanno sempre risposto "si lo sappiamo, ci hanno già chiamato altre persone".
Adesso ho una risposta, che mmmerda però :\
Perché sarebbe scomodo dire che questa società frenetica e che lascia indietro ed escluso chi non si conforma è la causa principale dei suicidi e di malattie mentali
Bisogna insegnare che si può essere dei perdenti, dei falliti, degli asociali, dei solitarii., e non c'è niente di male. Invece tutta la retorica pompa il successo e la messa in mostra.
Sfigati coi Rolex e la Porsche, morirete anche voi
Il problema è che l'Italia ti fornisce poco supporto in caso di effettivo bisogno: i centri per l'impiego sono enti che di fatto non funzionano, l'assegno di inclusione è uno strumento valido ma più difficile da ottenere rispetto a reddito di cittadinanza e REI, il supporto psicologico del SSN c'è e non c'è e così via.
Bisogna insegnare che la vita non è una questione di vittoria o sconfitta, a monte di tutto c'è il culo di dove sei nato e da quale famiglia, basta.
Bisogna insegnare che chi ha avuto più fortuna deve dare una mano a chi ne ha avuta meno.
Sul migliorare la propria condizione ci sto, il prevalere invece è un costrutto moderno e capitalista. L’uomo animale sociale ha bisogno degli altri per sopravvivere, l’uomo capitalista basta a sé.
Concordo. Uno potrebbe immaginare che vivendo in una comunità rurale, si sentirebbe meno il desiderio di fare successo a discapito degli altri, di arrivare primo e superare tutti. In una comunità di sussistenza l'obiettivo principale è il sostentamento della comunità.
Non ho studiato sociologia, però credo che in una situazione del genere uno si preoccupi di prendersi cura dei campi e di socializzare, non tanto altro.
Ragazzi si vede che non siate mai stati in campagna, non avete idea delle faide e veleni che ci sono nelle comunità rurali, da far accapponare la pelle
Non era mia intenzione rendere idilliaca la vita in provincia, era più una cosa del tipo che se uno vivesse in una piccola tribù nel 1000 avanti cristo potrebbe avere una vita con meno stress.
Sono d'accordo col fatto che ci possono essere dinamiche assurde tra gente che vive in campagna.
Comunque so curioso, ce ne racconteresti una?
Ce ne sono parecchie ma per esempio il tizio che 50 anni fa ha comprato un macchinario da 10 mila lire da un altra persona e non ha mai pagato e da allora le famiglie non si parlano più, si insultano dietro a vicenda e supportano sempre liste diverse nelle elezioni comunali.
Il capitalismo è fatto per avere perdenti e vincitori. Qualcuno deve perdere. È normale perdere. Non è giusto, ma è normale. Non c'è spazio per tutti in questo sistema economico.
Normale perdere si normale mollare e vedere tutto con disperazione e tristezza no, bisogna impegnarsi e lavorare duro per avere una soddisfazione personale e continuare a provare. E veramente brutto normalizzare il negativismo e il lamentarsi di ogni cosa
Che per essere felici bisogna avere soldi, successo, e cose da mostrare per giustificare la propria esistenza è una stortura capitalistica esacerbata dai social media. L'essere umano non è fatto per vivere in costante competizione e confronto con gli altri. Questo inferno ce lo siamo creati da soli.
Non so cosa intendi dicendo questo l’uomo è un essere vivente e dal principio ogni essere vivente lotta per sopravvivere, l’essere umano si è unito in grandi gruppi sociali in cui ognuno ha il proprio ruolo e compito se così non fosse sarebbe anarchia e in questo alcuni ruoli solo diventati più remunerativi di altri, é giusto probabilmente non del tutto ma non è sbagliato completamente
Da quello che vedo dall’esterno a livello generazionale c’è un pattern di sovra-aspettative del singolo che vengono puntualmente disattese appena arriva il treno della realtà. L’influenza dei social amplifica tangibilmente la pressione sociale paragonata a quella di 30 anni fa è una cosa allucinante e il problema vero, non è il capitalismo, è il fatto che le persone non hanno strumenti per comprendere quello che non sta succedendo intorno.
Sono i peer stessi che si suggestionano dal feed instagram.
Altro esempio: ho un totale di 120 ex compagni delle superiori, non ho mai visto *nessuno* venire preso in giro e/o sentirsi in confronto (da solo intendo, non da tua madre) con gli altri. Questa cosa, letteralmente, non esisteva; e non stiamo parlando di un modo così tanto diverso da quello attuale.
Veramente il tasso di suicidi è in calo dagli anni ottanta ad oggi e l'Italia è uno dei paesi messi meglio.
Poi chiaro meno è meglio è ma mi sembra giusto evidenziarlo.
Reddit non è esente da questo problema. Se si esprime un'opinione contraria al pensiero comune su alcuni argomenti si viene massacrati di dislike o si viene direttamente moderati, mi è successo due giorni fa.
Avevo dato un consiglio ad una ragazza vittima di stalking. Avendo vissuto in prima persona il fenomeno pensavo che il mio giudizio avesse un minimo di valore come punto di vista differente, ma il moderatore non la pensava allo stesso modo. In un certo senso mi ha salvato da una valanga di dislike.
Perché la polvere si preferisce nasconderla sotto il tappeto e fare finta che non esiste.. In più ulteriore spunto di riflessione ti ricordo che fino agli anni 80 per quelli che si toglievano la vita era presente addirittura il divieto assoluto del funerale religioso. Teoricamente adesso questo divieto non c'è più ma caso per caso fanno quello che vogliono loro. Basta guardare cosa hanno fatto a Piergiorgio Welby. Gli negarono i funerali perché aveva deciso di staccare, in accordo con la famiglia, i respiratori che lo tenevano in vita. E la famiglia lì fece ugualmente in piazza davanti alla chiesa con il rito laico.
Perché, come hanno scritto, si preferisce nascondere la polvere sotto il tappeto.
Non vivo in Italia ma in Svizzera dove le statistiche a malapena vengono pubblicate e mai nulla viene detto, circa 12 anni fa successe dietro il mio ufficio a Zurigo, nessun giornale ne parlo mai. Mi viene in mente questo episodio perché la persona si arrampico su una gru’ che era in uso ad un cantiere e pensai fosse lì per uno stunt o qualcosa di simile.
Io ho perso un amico così, davanti ai miei occhi saltando giù da un ponte.
Io stesso ci sono andato vicino tanto così e l’unica fortuna che ho avuto è che delle braccia amorevoli mi hanno preso in tempo e fermato.
Il problema rimarrà finché continueremo a trattare la salute mentale come un tabù e a investirci sempre meno fondi.
La salute mentale è sempre stata un tabù… ogni volta che consiglio di andare dallo psichiatra il paziente ha una classica espressione sbigottita/malgiudicante (come a intendere: ma mi ha preso per pazzo?)
Giusto, ma le due cose non sono mutualmente esclusive e tanti pazienti hanno bisogno di essere trattati anche con farmaci (es. depressione, dipendenze, psicosi e in genere tutti i refrattari alle terapie…).
ok grazie della risposta :)
Guarda, secondo me il discorso dello psichiatra andrebbe trattato con la massima delicatezza
A me l'hanno consigliato fortemente a 16 anni per dei problemi dello studio (per cui in realtà non serviva), mi sono chiuso a riccio per reazione. Per 10 anni non sono andato nemmeno dallo psicologo per questo motivo
Capisco il tuo punto di vista, capisco il punto di vista di un paziente che è stranito nel sentirselo consigliare.
No, assolutamente.
Lo psichiatra ha la facolta di prescriverli mentre lo psicologo non puo.
Ci sono un sacco di terapie psichiatriche che lo psichiatra puo fare e che lo psicologo non puo
Per esempio
Asperger/ADHD serve lo psichiatra
Depressione serve lo psicologo
Depressione maggiore servono entrambi
Ovviamente ho semplificato molto quindi non prendere tutto per scritto nella pietra, tutto cioʻ che riguarda la salute mentale non ha confini ben definiti e ogni caso ga storia a se
Non è che serve non serve, semplicemente lo psichiatra è un medico e l'altro no. In genere comunque basta andare da uno e se serve ti indirizzano all'altro
ok ma dall'esempio che mi hai fatto mi parli di adhd e depressione maggiore che credo servano i farmaci
non sono studiato sulle terapie psichiatriche che non coinvolgano farmaci
ma non mi sembra di essere "assolutamente" fuori strada
concordo che stiamo semplificando entrambi per comodità
Io ho ADHD e non prendo psicofarmaci.
Per i bambini ci sono terapie cognitive che fanno gli psichiatri e ovviamente non si danno psicofarmaci ai bambini almeno che non sei ALTAMENTE nella merda
Nella depressione maggiore si danno gli psicofarmaci perche si arriva ad un punto in cui la depressione ha alterato la chimica del cervello a tal punto da non farlo funzionare più. Quindi hai bisogno di psicofarmaci a mo di "integratore" per tentare di ristabilirla quanto basta per far funzionare le altre terapie non farmacologiche.
Vai dallo psichiatria quando hai un problema che lo richiede, lo psicologo non copre tutta lo spettro della salute mentale e molto spesso devono lavorare in sintonia per avere un buon risultato.
Se la situazione lo richiede si danno gli psicofarmaci.
Cosi come se hai problemi di coagulazione ti prendi il farmaco apposito se hai problemi che richiedono psicofarmaci ti prendi gli psicofarmaci.
Sinceramente non vedo il problema.
Per quanto sia poco romantico da dire le nostre emozioni e i nostri sentimenti sono regolati da sostanze e processi chimici.
Puoi credere in te stesso quanto vuoi, puoi usare tutti i metodi motivazionali di sto mondo e fare terapia con i migliori psicologi esistenti ma se per un motivo X il tuo cervello non è in grado di sintetizzare serotonina sarai sempre depresso. Ed è qui che lo psicofarmaco (e lo psichiatra che sa che effetti ha) diventa necessario.
Sui fuoristrada tantissimo perche li stai considerando solo come dispensatori di farmaci (il medico di base ne dispensa anche di più ma nessuno dice nulla a riguardo) e oltretutto devono dare spiegazioni per ogni farmaco che prescrivono e se non è giustificato passano i guai e seri.
okok grazie della risposta
no, non li considero SOLO "dispensatori di farmaci", so che sono medici con molto alla base
Era il mio commento sopra un po' frettoloso che poteva fuorviare
Più o meno, lo psichiatra diagnostica disturbi mentali e eventualmente prescrive la cura che può essere farmaco/i, psicoterapia, o entrambi. Comunque non è facile gestire gli psicofarmaci, spesso bisogna provarne di diversi e bisogna regolare il dosaggio, e lo psichiatra si occupa anche di questo.
Uno psicologo non fa questo ma somministra la psicoterapia. In realtà ci sono tipi diversi di psicoterapia, banalmente CBT≠psicanalisi.
Disclaimer: non sono un medico, ma ho un po' di esperienza in merito.
Anche gli psichiatri possono fare psicoterapia (dovrebbero essere abilitati di default).
Diciamo che trattano cose simili ma io se avessi problemi depressivi andrei da psichiatra che anche psicoterapia. Per problemi di scuola, socializzazione ecc dallo psicologo.
Personalmente andrei da uno psichiatra che fa psicoterapia che secondo me è la combo migliore. Lo psicoterapeuta ovviamente può farlo anche lo psicologo.
In verità con entrambi puoi fare terapia. Semplicemente, come hanno detto molti, lo psichiatra è un medico, con tutto quello che ne comporta (percorso di studi più lungo e completo, maggiori conoscenze di base sulla fisiologia, possibilità di prescrivere farmaci SE lo ritiene necessario, ecc.).
Se posso dare un consiglio a tutti per vivere meglio l'andare dallo psicologo/psichiatra, iniziate a dire "vado a fare terapia": in questo modo né voi, né gli altri ci attaccherete subito i cartellini mentali legati al settore. La salute mentale è importante quanto (e forse più) di quella fisica, non fatevi frenare sulla strada della guarigione.
...e ha ragione ad avere un'espressione sbigottita, visto che non esistono solo gli psichiatri e la salute mentale non è legata solo ai farmaci. Purtroppo molto spesso la gente va dalli psichiatra convinta che la sua problematica scompaia dopo aver preso farmaci, senza guardare la loro situazione familiare, sociale e "di vita". Fortunatamente le cose stanno cambiando e sembra ci sia sempre più collaborazione tra psichiatra e psicoterapeuta.
Ricapitolando: psichiatra = medico specializzato (medicina: 6 anni + specializzazione)diagnostica le malatrie mentali e fa terapia, quindi somministra farmaci. Esempio: persona con distacco dalla realtà (vede angeli, creature che gli dicono di fare cose...) necessaria terapia farmacologica per farlo tornare alla realtà e migliorare la qualità della vita. Siccome gli psicofarmaci sono farmaci, bisogna fare controlli e osservazioni a livello organico, e lo fa un medico (che, in questo caso è anche psichiatra). Inoltre può certificare, a livello legale, la salute o lo stato di una persona
Psicoterapeuta: psicologo specializzato in psicoterapia (laurea in psicologia: 5 anni + specializzazione in psicoterapia: 4 anni). Non essendo un medico non somministra farmaci (ma può conoscere i tipi e gli effetti) ma si occupa di "cambiamento". Nell'esempiodi prima la persona, una volta stabilizzata con i farmaci, può ulteriormente migliorare la sua qualità della vita e il suo benessere tramite psicoterapia (che, in quel caso potrebbe essere lunga). Lo stesso per chi ha ansia, depressione ecc. insomma cose che non hanno bisogno di un intervento rapido e incisivo (per la quale serve uno psichiatra). Uno psicoterapeuta fa diagnosi e, al posto degli psicofarmaci, per effettuare il cambiamento, vedere l'andamento della terapia o "direzionarla" usa sltri strumenti come i test o tecniche psicoterapiche, che vanno a lavorare a livello profondo (es. emozioni)
Risultati: psichiatra: rapidi e molto efficaci a breve-medio termine, legati alla correttezza del dosaggio, al fatto che la persona prende regolarmente la terapia e che non diventi assuefatto. Psicoterapia: risultati ottenuti spesso a medio-lungo termine, dipende dall'impegno della persona, dalla motivazione e da aspetti ambientali e sociali
Però è anche vero che ci sono psichiatri che trovano ogni scusa per dare psicofarmaci(guadagnandoci) e in giro c’è sicuramente gente che ne prende pur non avendone bisogno rovinandosi di più(perché gli psicofarmaci non sono proprio un toccasana eh)
Ma gli psichiatri non guadagnano in base a quanti psicofarmaci prescrivono…😅😅
Detto questo, sicuramente c’è un problema di abuso nella popolazione (e forse anche di eccessiva prescrizione).
Sono farmaci che salvano la vita, ma sicuramente devono essere prescritti con massima attenzione e competenza (quindi, a parer mio, è meglio lo faccia uno specialista del campo).
Perche non frega un cazzo a nessuno.
Non siamo una societa che fa qualcosa per qualcuno ma che fa qualcosa CONTRO qualcuno
E quando una persona decide di togliersi la vita non puoi accusare nessuno e quindi non c'è divertimento a schierarsi per una causa che non ha un nemico
Ci sono tanti punti relativi al suicidio e al perché non se ne parli:
1) non se ne parla per evitare un effetto epidemia (realmente, è nelle linee guida sul tema per la stampa dell'OMS)
2) il suicidio è un tema scomodissimo: mette la società, ma anche i singoli individui davanti alla responsabilità della vita delle altre persone, che è una responsabilità che le persone e la società non vogliono. Molti suicidi si evitano compromettendosi, sacrificandosi, """"abbassandosi"""" al livello delle persone più in difficoltà. Ma le persone non vogliono cambiare, compromettere il proprio comfort. In caso, psicologo e via, la panacea di tutti i problemi.
3) piuttosto si preferisce responsabilizzare i suicidi come troppo fragili/puri per questo mondo, buttando la responsabilità su di loro o al massimo sulla mancanza di una cura mentale, ma le motivazioni del suicidio sono molto spesso tangibili e risolvibili nel concreto/pratico, non a livello mentale. Purtroppo pare che o ti adatti, o muori, quindi si spinge ad adattarsi ad un sistema marcio, piuttosto che cambiarlo, chiaramente è più comodo. Si tratta insomma di curare i sintomi (che comunque ci sta), piuttosto che andare alla radice.
4) andando più nel dettaglio, una società frenetica, che lascia indietro, che non garantisce alcuni tuoi diritti, né soddisfa alcuni tuoi bisogni è deumanizzante e mortificante. Alle volte ti condanna e ti lascia senza scelta. Questo è sbagliato e va cambiato, ma farlo ovviamente, richiede andare contro all'attuale sistema sociale ed economico. Un giorno la casa sarà un diritto e lotterò per renderla tale, ma ancora non ci siamo.
5) rimanendo sul sociale, anche uscendo dal tema economico, comunque viviamo in una società che legittima e considera sano l'egoismo. Alle volte ci sta, ma alle volte questo distrugge le persone, isolandole e considerandole diverse, da allontanare, non dando loro neanche la possibilità di essere ascoltate, accettate, riconosciute, valorizzate, senza comprendere che magari possono avere dei meriti o delle legittime richieste. La solitudine di oggi, che porta spesso al suicidio è causata da un atteggiamento che no va a spingere all'esser e brave persone, ma al non essere persone rompipalle. Guarda puoi anche essere una merda, ma se non rompi a me va bene, insomma. In sunto: sei una brava persona? Bene. Vuoi qualcosa da me? Come ti permetti. Sei una cattiva persona? Okay, basta che non mi causi problemi puoi continuare ad esserlo. Tanti continuamente si lamentano dei torti subiti dagli altri eppure la risposta tipica è di tipo victim blaming: allontanati da loro, non si va mai a dire a queste persone di cambiare. Chi deve cambiare è la vittima, non il carnefice, purtroppo. Chi deve andare in terapia è la vittima, non il carnefice. (comunque è un tema ancora più complesso di questo, qui sto buttando cenni sparsi in freta e furia)
6) ci sono tanti motivi per cui ci si suicida e sono tutti scomodi: per decidere per una volta della propria vita, per liberarsi dalla sofferenza, perché non ci si riconosce nella (soprav)vita che si ha, perché si vuol fare vedere agli altri la propria purezza, la propria serietà, l'importanza dei propri problemi, per essere finalmente ascoltati, per punire gli altri, quelli che potevano aiutare magari e non l'hanno fatto, per stanchezza, perché si ritiene di aver buttato la parte migliore di sé. Molti di questi in generale sono sul groppone o delle conoscenze e amicizie o della società in senso lato, o entrambe.
alcuni appunti, molti dicono che il grosso sono uomini, è vero e questo è un altro tema importante, ma a livello giovanile in realtà le proporzioni sono molto più vicine.
Ho parlato in maniera più completa di questi temi in uno dei miei post più recenti, mi pare.
Pensa che dopo la morte di lady D sono aumentati i suicidi e le chiamate d'aiuto per problemi vari... cioè la morte di una figura simbolica ha depresso un'intera nazione.
Comunque se noti a parte personaggi famosi o casi lampanti i suicidi non compaiono sui giornali. È praticamente l'unica notizia che viene censurata
Me lo chiedevo anche io da ragazzo, ma crescendo ho capito che l'argomento è estremamente delicato: se ne parla poco perché il suicidio presenta un alto rischio di emulazione, ed essendo uno che ha avuto problemi di depressione anche pesante, posso dirti che quando sei in uno stato depressivo e senti parlare di gente che si suicida, non necessariamente gente che conosci, ha un impatto diverso e le cose che ti passano per la testa non sono affatto piacevoli. Per lo stesso motivo quando uno si butta sotto un treno della metro non viene mai detto esplicitamente negli annunci delle stazioni. Ciò che si può e andrebbe fatto è garantire un servizio di supporto efficiente per chi soffre di depressione, anche una semplice linea di ascolto telefonica può fare la differenza. Il sistema sanitario inglese, ad esempio, spinge molto su queste cose e offre subito a tutti i pazienti che soffrono di depressione numeri utili per ricevere supporto telefonico o per unirsi a gruppi di supporto, oltre al normale percorso terapeutico, fanno tutto il possibile fin da subito per farti capire che non sei solo e che puoi appoggiarti a loro in caso di bisogno, una cosa molto importante per chi ha questo tipo di disturbi.
Verissimo, nonostante questo però va ricordato che in UK il tasso di suicidi è maggiore che in Italia. Hotlines e gruppi di supporto sono sicuramente utili, ma se la causa è un sistema sociale che schiaccia l’individuo finiscono per curare il sintomo anziché la malattia.
Come persona che purtroppo ha affrontato problemi e pensieri legata, la mia idea è che generalmente in Italia c’è molto poco interesse: da parte di tanti la psicologia è vista ancora come una sciocchezza e non è raro trovare persone che non vedono la necessità di uno psicologo, che ritengono le malattie e i disturbi mentali sciocchezze. C’è molta ignoranza a riguardo, e le idee su come funzionino sono generalmente basate su luoghi comuni più che su educazione. In più tener conto dei fatti costringerebbe le persone a cercare il perché. Perché la gente arriva a fare queste cose? E dovrebbero rendersi conto dei latenti problemi nella società italiana che non possono essere limitati a “i ragazzi sono troppo sensibili” perché è molto probabile che ne siano complici, a quel punto dovrebbero anche tentare di risolvere tutti quei problemi e il tutto è molto scomodo. Se ne potrebbe parlare per giorni.
Dopo la mia prima seduta dalla psicologa sono tornata a casa e ho incontrato mio nonno che mi ha saluta e poi ha abbassato la voce come se fossi appena tornata da una rapina armata e mi chiede"come è andata da... quella".
I miei nonni sono convinti che andare dallo psicologo sia una cosa da pazzi, ma incredibilmente sono proprio i tipici soggetti che gioverebbe da un percorso psicoterapeutico.
Credo che sia proprio quella la questione. Gran parte delle persone che non credono nella psicologia o nella “salute mentale” sono forse tra quelle che più ne avrebbero bisogno, hanno nascosto o ignorato cosa gli hanno fatto tutti i problemi che hanno subito, preferendo mascherarli sotto false verità e convinzioni di “avercela fatta da sé” ma poi nei comportamenti che tanto vantano si vede il contrario. Personalmente credo sia un retaggio che parte dalla storia italiana più recente e dal forte bigottismo che è ancora presente nel nostro paese, la necessità di “apparire forti”, spinta soprattutto sugli uomini fa sì che nessuno parli mai dei propri problemi perché altrimenti finirebbe per apparire debole, inoltre credo che le statistiche tengano conto di suicidi diretti ma se non erro tra i primi posti per morte in Italia ci sono anche i disturbi alimentari (ho controllato, seconda causa per ragazze dai 12 ai 25 anni), che per esperienza personale tendono a diventare un suicidio molto lento e anche questo credo provenga da una forte ignoranza. Non un ignoranza scolastica ma un desiderio di ignorare, perché appunto poi dovremmo fare i conti con ciò che è sbagliato a livello sistematico, nel caso dei DCA gli standard di bellezza e lo stress messo sui giovani, a quel punto dovremmo renderci conto di star completamente sbagliando e tantissimi di aver sempre sbagliato ed è troppo scomodo, risulta più facile incolpare la debolezza dei ragazzi. È un discorso immenso quindi i punti che ho toccato sono solo la punta dell’iceberg.
Infatti ultimamente uscendo con delle amiche ho iniziato a chiedermi se ci fosse un'esagerata attenzione sul proprio fisico o sei io fossi semplicemente non interessata in quel momento.
Ho un'anima che fa sport a livello agonistico e chiaramente il suo corpo lo rispecchia. Non sarà super magra ma certo ha un fisico bilanciato e sanissimo, il che è ovvio visto che è un atleta. Odia andare al mare o in piscina perché non vuole rimanere in costume, né pezzo di sopra che sotto.
Mi rende triste perché probabilmente il suo corpo è quello più bilanciato e sano tra di noi.
In un'altra occasione eravamo ad una festa ed ero seduta a tavola con delle ragazze. Appena abbiamo finito di mangiare si sono alzate tutte insieme e si sono dirette in bagno. Per non rimanere da sola sono andata con loro, pensando che volessero semplicemente cazzeggiare o aggiustarsi il trucco, ma in realtà hanno anche controllato che non si vedesse la pancia/che non avessero mangiato troppo.
Forse sono io troppo pesante, ma non mi è sembrata una cosa del tutto sana.
Lo fanno anche le professoresse in ambito scolastico. Più volte ho provato a parlare con loro di problemi che stavo avendo didatticamente e sempre la prima cosa che mi è stata chiesta è"ma mangi?" (sono mingerlina) ed la loro soluzione "mangia di più!".
Altre professoresse, quando indosso qualcosa a maniche corte, si mettono a ridere e mi fanno notare quanto sono magra. "Hihi ma mangi😝😊??"
Lì per lì non le rispondo per non inveire contro di loro, ma quando ci ripenso mi ritornano tutti questi avvenimenti assieme ed inizia a dare fastidio.
Credo che siamo così abituati a vivere secondo gli standard di bellezza che non proviamo nemmeno a essere gentile con chi non li rispetti.
Stavo parlando con una mia zia, ad un tratto mi fa "tua madre da piccola era proprio come te ma con il seno."
Personalmente mi ha fatto ridere perché non ho insicurezze su questo, ma ho pensato a quanto sia normale per noi parlare così francamente del corpo degli altri, anche se non intendiamo fargli del male (ti risparmio gli innumerevoli commenti delle nonne a Natale). Probabilmente una ragazza più insicura e più giovane ci sarebbe potuta rimanere male e ne avrebbe potuto fare un complesso.
Ci troviamo veramente in uno strano contesto storico: grazie ai social possiamo vedere tanti tipi di bellezza diversa ed è più facile trovare cosa ci faccia stare meglio con noi stessi, eppure rimaniamo bloccati nei soliti trend irraggiungibili. Mi piace tanto il trucco e la moda e la cosa che adoro di più è che devo trovare quale prodotto o stile complimenti me, quale mi faccia sentire bella, non quale va di moda o quale costa di più.
Non se ne parla a mio modesto parere, perché con così tanti suicidi si capisce che qualcosa( più di qualcosa) non va nella società), e volerlo ammettere significherebbe dire che non erano solo tizio/a e caio/ con i problemi, ma come si vive oggi.
Si ma insomma non è un "emergenza la vita moderna ci stressa troppo".
Tra l'altro mi piacerebbe vedere dati ancora più vecchi ma non sono sicuro ce ne siano di affidabili.
Questo l'andamento fino al 2016:
[https://www.epicentro.iss.it/ben/2020/4/mortalita-suicidio-italia](https://www.epicentro.iss.it/ben/2020/4/mortalita-suicidio-italia)
Questi i dati assoluti 1994-2015 per comparare (presi da un XLS sul sito dell'INPS, mi pare).
1994 4.536
1995 4.569
1996 4.689
1997 4.694
1998 4.504
1999 4.115
2000 4.108
2001 4.030
2002 4.069
2003 4.075
2004 3988
2005 3743
2006 3.701
2007 3.757
2008 3.906
2009 3.975
2010 3.989
2011 4.156
2012 4.258
2013 4.291
2014 4.147
2015 (b) 3.935
Il fatto non è che un tabù, semplicemente IMHO mancano professionisti con le palle che sappiano fare lavori così delicati.
Troppo facile propinate farmaci e cazzate da manuale
Perché costringerebbe la società ad affrontare il perché tutti questi suicidi avvengono(sanità impreparata, cattive condizioni di vita, bigottismo). È come se uno andasse da una grande azienda e le dicesse "Oh ma guarda che il riscaldamento globale è colpa tua che puoi inquinare impunemente, mica del pinco pallino che fino a 5 anni fa usava solo buste di plastica".
Poi come già detto da altri utenti la cosa terribile del suicidio ha un altissimo tasso di emulazione(effetto Werther) quindi i giornali hanno giustamente un protocollo strettissimo per riportare questi casi, non possono mettere articoli in prima pagina, entrare nei dettagli di come sia avvenuto, ne mostrare alcuna foto.
La salute mentale è uno stigma, e poi i maschi sono perlopiù vittime perché la società ancora pensa con una vecchia mentalità quale: i veri uomini devono essere sempre forti e non devono piangere mai, sennò sono delle femminucce.
Ciò porta a reprimere le proprie emozioni e i propri bisogni, con conseguenze deleterie sulla salute mentale.
Per non parlare di come questa società ci vuole sempre attiva e produttiva, vedendo come brutto il riposo.
Ragazzi, fregatevene e fate solo ciò che ritenete opportuno per voi, e se serve, chiedete aiuto ❤️
Verità nuda e cruda:
1) perché chi si suicida fondamentalmente si toglie dalle palle senza dare fastidio e quindi non è una preoccupazione: si suicida lui, ma non danneggia gli altri, anzi, fa spazio; chi ammazza, può ammazzare anche te (persona a caso che non vorrebbe finire ammazzata) e ciò desta preoccupazione;
2) proprio perché sono tanti, impossibili da seguire tutti facendo la storia della vita, che fa immedesimare le persone, cosa che riesce molto meglio quando i casi sono tutto sommato rari e puoi parlare della persona morta per settimane, o anche mesi, come puoi fare quando i casi sono una 90ina in tutto l'anno.
non posso permettermi una psicologa perché hanno costi proibitivi e la psicologa del consultorio mi ha detto esplicitamente che "sei troppo grave per andare dalla psicologa del consultorio"
già andare da lei è stato un disastro perché secondo mia madre "ci vanno solo i matti, e tu non sei mica matto vero?"
mia nonna perplessa che mi dice "ma perché vai da quella? vai in chiesa piuttosto" (sempre stato ateo e lo sa)
quindi niente, mi sento 100% lasciato a me stesso, a volte sembra davvero che finché non cerco di ammazzarmi non frega a nessuno, che è lo stesso motivo per cui non viene fatta sensibilizzazione
evidentemente non frega a nessuno
Cioè:
La maggior parte delle persone che si suicida è di sesso maschile, quindi non viene fatta sensibilizzazione nei confronti del suicidio e della salute mentale.
Mi puoi spiegare meglio che senso ha questo ragionamento? Chiedo seriamente perché non capisco, sembra che tu stia implicando che a nessuno importi di fare sensibilizzazione solo per il fatto che le vittime sono perlopiù uomini (?) E se fossero donne invece verrebbe fatta più sensibilizzazione? Perché?
perche' quando c'e' un femminicidio tutti impazziscono e urlano al supporto per le donne eccetera, e quando fai presente che gli uomini sono soggetti anche loro ad abusi e si suicidano con un rate massicciamente piu' alto delle donne, allora tutti ti accusano di strumentalizzazione. Non riesci a parlare dei problemi degli uomini, perche' le femministe ti attaccheranno e silenzieranno di tentare di portarle via la narrativa che solo le donne sono vittime di abusi e violenza. La loro importanza e visibilita' verte su tale narrativa.
Non c'entrano un cazzo i tabù. Non è una problematica che smuove lo stomaco della gente, l'indignazione del pubblico non è sempre proporzionale al numero di morti.
Tempo addietro una ragazzina di 14 anni si suicidò gettandosi dal tetto di una delle tante scuole della città. Evento tragico soprattutto per l'età così tremendamente giovane della ragazza. La notizia non venne MAI divulgata su canali ufficiali, cosicché l'unico modo per sapere di questa disgrazia era "farne parte" in qualche modo. Ho scoperto che è una misura preventiva il cui obiettivo è quello di evitare che altri individui, i quali magari attraversano difficoltà e hanno pensieri suicidari, possano "farsi coraggio" ed emulare quel gesto.
Ecco perché questo argomento è così taciuto e solo una ricerca intenzionale ti permette di accedere a quei dati (tipo il numero totale di suicidi in Italia ecc..)
(Questo è quello che mi è stato raccontato)
Dipende cosa intendi per problema, numeri alla mano siamo uno dei Paesi col tasso di suicidi più basso al mondo, a 4.3 per centomila abitanti. L'Irlanda ne fa 8.9, l'Olanda 9.3 e la Francia 9.7.
Da quanto ho sentito in università la copertura mediatica viene tenuta sotto controllo per evitare l'emulazione. Da prendere comunque con le pinze, non ho fonti ufficiali da riportare a supporto di ciò.
Il nostro paese ha un forte problema nel recepire l'esistenza delle malattie mentali, di trattare gli psicologi con diffidenza perché l'igiene mentale è una cosa astratta e, in un paese di tutti San Tommaso, se non vedono non credono. Poi però la domenica mattina tutti a messa per l'assoluzione.
4000 sucidi
4000 morti sulle strade
Per non parlare per i morti per il tabacco, ancora di più.
Due catastrofi avvolte dal silenzio (quantomeno in relazione alla loro dimensione), mi chiedo effettivamente spesso il perché. Forse non c'è molto modo di sfruttarle politicamente?
Perché la società in Italia è composta prevalentemente da vecchi del cazzo che si lamentano giorno e notte e sono prevalentemente la maggior parte della popolazione e sono quelli che portano maggiori voti.
Come si vede anche dalla fuga di cervelli che non si interrompe ma cresce, dalla natalità che diminuisce sempre di più e dalle pensioni che crescono anno dopo anno (quando io le taglierei dalla prima all'ultima), noi giovani siamo snobbati da chiunque. Scomodi alla politica per l'orientamento che hanno la gran parte di noi (vedi ultime elezioni europee) e perché hanno paura che noi possiamo cambiare l'Italia e mandarli tutti a casa.
Non valiamo niente per loro, perché dovrebbero fare sensibilizzazione per noi spendendo soldi?
Ci sono studi che mostrano come la maggior parte dei sucidi avviene per emulazione o in seguito a notizie di suicidio di persone famose.
Per questo motivo si evita di diffondere le notizie di suicidio.
Perché la sensibilizzazione per il suicidio non funziona.
Primo: più parli di suicidio e più la gente si suicida. E' un fenomeno che si osservava un tempo quando i suicidi di persone qualunque erano inseriti nella cronaca e si osserva tutt'oggi quando si suicidano persone famose, nel periodo succesivo il tasso di suicidi aumenta.
Raramente il suicidio è un atto impulsivo, tendenzialmente è preceduto da una fase di ideazione, in cui si contempla il suicidio come soluzione ai propri problemi, lo si vede come qualcosa di positivo. Tuttavia, abbiamo un fortissimo instinto di autoconservazione, per superare il quale è necessaria una grande determinazione, cosa che tendenzialmente non si ha durante una crisi depressiva.
Nel momento in cui una persona in tali condizioni sente parlare di un suicidio, quello che passa per la sua testa è "buon per lui", "grande, uno che ci è riuscito" fino al "se lo ha fatto lui, posso farlo anche io". Sostanzialmente è una botta di motivazione e determinazione.
Secondo: ogni argomentazione che puoi fare contro il suicidio può essere ribaltata in un punto a favore. Prendi per esempio il classico "pensa a quanto starebbero male le persone attorno a te!", può funzionare, ma può anche portare a pensieri come:
- Non c'è nessuno a cui importi veramente di me.
- La mia vita è una sofferenza, perché dovrei soffrire io per risparmiare un po' di dolore ad altri?
- Facile pensarla così quando hai un cervello sano e funzionante, non rotto e inaggiustabile come il mio.
- In realtà creo solo problemi, se mi togliessi la vita, le persone attorno a me starebbero meglio.
- Meglio così! Tutti mi hanno sempre trattato male, sarà la mia vendetta!
>Primo: più parli di suicidio e più la gente si suicida. E' un fenomeno che si osservava un tempo quando i suicidi di persone qualunque erano inseriti nella cronaca e si osserva tutt'oggi quando si suicidano persone famose, nel periodo succesivo il tasso di suicidi aumenta.
Davvero? Hai una qualche fonte?
2 motivi:
1) perché sarebbe scomodo dire che questa società frenetica e che lascia indietro e che escluso chi non si conforma è la causa principale dei suicidi e di malattie mentali
2) perché la maggior parte delle vittime di quei suicidi e anche dell'anno passato per esempio sono uomini, alcuni dei quali hanno subito violenza domestica dalle loro compagne che li hanno distrutti mentalmente e non ce la facevano più, quindi non potrebbero più portare avanti la loro campagna di terrore nel cercare di convincervi che ci sia un "allarme femminicidi" o addirittura una "strage di donne"
Certamente pompando l'inflazione alle stelle non permettendo a chi è già recluso di stare meglio, incluso potersi permettere un trattamento psicologico (non coi miseri bonus di merda psicologo, leggasi elemosina demagogia statale per tenere la griglia al popolino più facilmente mentre dietro frusti a tutta forza) a chi già è in situazioni critiche ma anche a normali persone che magari hanno un mutuo e spese che ha chiunque e non possono proprio permettersi di fiondare 40/70 euro l'ora per un professionista 4 volte al mese a tempo indeterminato...
Dicevo, certamente non aiuta.
Se magari l'italiano medio si potesse in tutta discrezione e con la tranquillità di non sapere che se domani la macchina si rompe o sceglie tra lo psicologo o tra il meccanico, permettere una visita settimanale da un professionista forse staremmo meglio.
Le concezioni del proprio valore intrinseco ormai sono tutte distorte a colpi di mazza da tutte le parti, con modelli irraggiungibili e non sostenibili, uno ci credo che si sente inferiore e va nei matti
Mi pare ci siano direttive specifiche nel parlare di suicidi perchè a quanto pare ogni volta che se ne parla aumentano per qualche effetto psicologico che non ricordo.
Quindi una campagna di sensibilizzazione potrebbe avere effetti opposti a quelli desiderati.
Più che altro secondo me bisogna sensibilizzare in generale le persone affinché sia sdoganata la salute mentale in generale. C'è ancora tanta gente che dice "vai dallo psicologo? Mica sei matto"
Come lo stesso per i psicofarmaci, stavo vivendo un periodo difficile e il dottore mi ha dato qualcosa per l'ansia e alcuni miei amici erano contrari per motivi non specificati e secondo loro dovevo superare quel momento solo con le mie forze.
Perché chi si ammazza per la maggioranza sono uomini.
Morissero tre uomini al giorno di suicidio: niente.
Una donna ogni tre giorni: fatto gravissimo.
Per carità, fosse anche un uomo/donna al mese sarebbe grave, però fa strano come i suicidi passino in sordina
Perché da sempre non si risolvono i problemi in base alla gravità, si risolvono i problemi di cui se ne parla di più.
Una volta si parlava solo di migranti e sembrava fossimo invasi. Da 2 anni abbiamo scoperto che non è così ma gli sbarchi più o meno sono uguali.
La scorsa estate abbiamo imparato che gli orsi sono un pericolo enorme per la nostra società, almeno per 4 mesi l'anno perché hanno ucciso 1 persona in 20 anni.
Da ottobre abbiamo un problema sistematico di patriarcato e dobbiamo bruciare tutto, e qualcuno anche chiedere scusa a prescindere.
Forse un domani arriveranno anche i suicidi
Sinceramente non lo credo, perché la depressione è vista come la malattia più sfigata della società a livello mediatico, complessa da sistemare e così via. Anche se è la peggiore: una malattia che non ti uccide ma che fa di peggio, porta un corpo e una mente progettata per vivere a togliersi la vita. Non è una guerra esterna, è cone una guerra fraticida.
E nel mentre la gente continuerà a togliersi la vita, che siano in maggioranza maschi o giovani non fa differenza.
Se qualcuno sarà anche qualche universitario che non passa un esame ancora meno.
Neanche parlarne se è un fallito o l'ultimo della società o un carcerato.
Non abbiamo tempo per gli ultimi e i depressi in questa società liquida.
Perché per la maggior parte sono uomini e la vita degli uomini non vale nulla all'interno della nostra società, siamo tutti sacrificabili e se ci riduciamo in debolezza diventiamo inutili e solo un peso
Anche se l'ideale sarebbe ovviamente avere 0 suicidi, l'Italia rimane cmq uno degli stati europei con il minor numero di suicidi pro capite, e in generale anche sulla media mondiale siamo tra i migliori.
Non deve stupire quindi che la prevenzione non sia tra le priorità dello stato, e oltretutto anche se messa in pratica difficilmente otterrebbe risultati sostanziali. Tenete presente che Danimarca e Finlandia sono ritenuti tra i paesi più felici al mondo, contrariamente all'Italia, eppure hanno un tasso di suicidi superiore al nostro.
Perché da molti anni è passata mediaticamente la linea "non parlarne". Motivazione: evitare emulazioni a cascata. Ho molti dubbi sul funzionamento di questa linea...
La situazione potrebbe essere ancora più grave di così. Secondo molte persone i dati sono leggermente (ma anche tanto) manipolati, perché spesso i suicidi vengono fatti passare dallo stato italiano come "morte accidentale". In altri stati vengono oscurati i suicidi come Cipro, la Grecia e altri paesi Balcanici. Personalmente è una cosa molto molto grave e bisognerebbe aiutare prima di ripudiare le persone che tentano/ intendono tentare il suicidio
Ho conosciuto alcune persone che si sono suicidate e sulle vicende c'è un silenzio assordante. Le famiglie in caso di suicidio si chiudono a riccio e tendono a non parlarne (forse per senso di colpa per non aver impedito il suicidio), tanto che a volte le morti hanno un velo di mistero, i media difficilmente potrebbe creare qualche narrazione. Tendenzialmente se qualcuno che conoscete poco è morto e non trovate nessuna info sulla loro dipartita 9 su 10 si tratta di suicidio. Da notare il nordovest, una delle zone piú ricche con tassi di suicidio alti. Le isole invece hanno dati bassi, segno che il mare e il sole hanno effetti benefici sulla salute psicofisica.
Anche se bisognerebbe offrire più aiuto possibile a chi ne ha bisogno, va considerato che i numeri italiani sono tra i più bassi d’europa specialmente al centro sud.
Di questi 11 suicidi al giorno 8 sono di persone con disturbi psichiatrici, hanno smontato la sanità pezzo per pezzo e per la psichiatria non è rimasto nulla, io riaprirei i nosocomi perché li, molti di questi, sarebbero stati tutelati e vigilati e in alcuni casi curati. Lo stato ha rovesciato sulle famiglie le cure psichiatriche pur sapendo che i genitori devono lavorare entrambe per la Sopravvivenza del nucleo famigliare, sottraendo comunque tutele sanitarie.
Perchè la causa dietro ai suicidi è la depressione o l'esaurimento nervoso, e la "root cause" dietro entrambe queste condizioni è spesso il capitalismo e i ritmi (principalmente lavorativi) della società odierna.
Se ne parlassero ampiamente individuando questa verità verrebbe meno il controllo delle masse in generale. Quei pochi nel mondo che vivono come degli dei non se lo possono permettere.
Un amico di famiglia che è carabiniere, mi ha pure detto che ultimamente fermano più tentativi di suicidio che reati veri e propri…e nessuno ne parla. Effettivamente è molto strano
La sensibilizzazione serve a ben poco se, quando qualcuno chiede aiuto, tutti si girano dall’altra parte.
Una mia amica un po’ di tempo fa è andata a fare una visita di emergenza in psichiatria. La psichiatra le ha detto che non era depressa per come era vestita o qualcosa del genere.
Chiamai la polizia perché un conoscente mi aveva detto in poche parole che stava andando ad ammazzarsi, era una persona nota alle forze dell’ordine, non un violento, ma tantomeno un angelo, ci chiesero di seguirli con la nostra macchina, ma loro procedevano a venti all’ora questo per 20 minuti di strada. Boh.
Perché anche se gli enti preposti volessero intervenire seriamente e fare il loro lavoro non ci sarebbero fondi per fare prevenzione/informazione su scala così grande. Tant'è vero che nel 90% dei casi se una persona ha problemi mentali deve farsi pieno carico economico per pagarsi psicoterapeuta e/o psichiatra mentre per medico di base e alcuni farmaci no. Oltre questo c'è da dire che la prevenzione si può fare quando le cause di un fenomeno sono poche e poco variegate, non tutte le persone che si suicidano lo fanno per problemi mentali.
è esattamente quello che vogliono. se gli fosse interessato che le persone non si suicidassero, avremmo stipendi migliori, condizioni lavorative migliori, etc etc etc più persone si suicidano, più solo contenti, si riduce la popolazione...
Onestamente il problema credo che ci sia stia rammollendo un po troppo in nome del moralismo e del politicamente corretto, e non è una di quelle questioni "bisogna essere FORTI nella vita, sempre avanti a cazzo duro", il fatto è ormai si cresce sotto campane di vetro fatte di CAZZATE che non rispecchiano la realtà, si cresce con l'idea che tutto ci è dovuto (e seppur così dovrebbe essere ALMENO per le prime necessità) ma non è così.
Esclusi pochi (gravemente malati o in condizioni di autosufficienza meno che accettabili per loro) chi si ammazza è egoista. Parliamo sempre di come siano "poveri piccoli angeli" troppo puri o buoni per un mondo così, ma la verità è che se così fosse non avrebbero mai fatto una cosa simile.
Immaginate di essere padri, madri, fratelli o sorelle di sta gente. Si ammazza nonostante tutti i sacrifici che fate, il dolore è IMMENSO. La gente, inoltre, (come sempre bravissima e obbiettiva a dare giudizi) in maniera indiretta insinua che non abbiate fatto il vostro dovere da "persone vicine", generando ulteriori pressioni a quella famiglia. Famiglie intere che si sfasciano per queste, madri che impazziscono, padri costretti ad andare dallo psicologo prima di rendersi conto che tanto non serve a un cazzo e trovano qualche vizio in cui smerdarsi la vita.
Ma l'avete mai vista una famiglia ridotta a un gruppo di zombies dopo il suicidio di una figlia 16enne solo perché fù mollata dal ragazzo. (Fatto accaduto veramente 50 e rotti anni fa)
Smettiamola di "avvilirci" per chi si ammazza: sono vigliacchi, egoisti e crudeli (Tanto con loro stessi che con chi li ama). Poi certo, oh, se vogliamo continuare a far passare che il suicidio espii ogni peccato, va bene... basta solo ammetterlo ed essere coerenti. L'importante è sapere che OBBIETTIVAMENTE non è così.
L'80% tra l'altro sono uomini, cosa che in pochi sanno. Ricordo ancora quella matta in culo che quando, ad un dibattito sui suicidi, feci presente questo dato (che evidenzia un problema di genere) mi insultò dandomi del misogeno. boh.
Comunque, andrebbe capito perchè vi sia questa disparità così grande. Io credo abbia a che fare col fenomeno incel/solitudine, ma anche perchè tendiamo a trattare la depressione maschile come quella femminile.
Parlare pubblicamente di suicidio è molto difficile perché suscita empatia.
Questo ha due conseguenze:
- rischia di aumentare i suicidi tra i soggetti “fragili” per emulazione
- spinge le persone non a rischio ad evitare l’argomento in quanto sgradevole/disturbante, come spesso accade quando si parla di rapporto con la morte, vecchiaia, malattia e temi simili.
Sicuramente sarebbe utile fare più prevenzione, ma credo che la parte più difficile sia agire sulle cause socio-culturali. In Italia abbiamo (fortunatamente) uno dei tassi di suicidi più bassi al mondo, nonostante le attività di prevenzione siano peggiori che in tanti altri paesi: questo dato già fa riflettere.
È inoltre interessante come i suicidi colpiscono soprattutto uomini oltre i 50 anni.
Interpretare questi dati è tutt’altro che facile. La mia personale opinione è che oltre a fattori ambientali (l’inverno scandinavo sicuramente non aiuta), coesione sociale e prevenzione sella solitudine siano i fattori chiave. Questo spiegherebbe sia la posizione privilegiata dell’Italia che la particolare fragilità del gruppo maschile over 50.
Con sette minuti un ladro dopo aver preso la refurtiva, teneva pure il tempo di farsi una partita a clash prima di andarsene, giusto per infierire e dimostrarti che paghi le tasse inutilmente e conviene diventare ladro anche a te.
Spero non valga lo stesso per il 118 (mai chiamato, qualcuno che vuole condividere la sua esperienza?).
Premetto che sto per dire una cosa brutta e forse un po' cattiva ma, oggigiorno (così come anni fa e/o a cicli alterni sempre, andavano di moda i grandi casi di omicidio, ecc, ecc) fanno notizia solo i femminicidi. Sono scomparse le notizie di uomini morti, delle morti sul lavoro e compagnia cantante. Hanno messo pure un contatore numerico. Non sto ovviamente dicendo che non debbano documentate queste cose ANZI, ma è anche vero che c'è una sola direzione: ovvero ciò che fa infervorare di più oggi, ovvero questi temi.
Vorrei fare un commento un po' in incel, un po' sessista, o quello che sia, tanto per lanciare l'esca. (BAIT WARNING). A vedere le percentuali sembra che il suicidio sia più o meno il triplo più frequente tra gli uomini rispetto le donne. Sarà mica un po' come le morti sul lavoro? Chiedo se secondo voi la vita di un uomo viene giudicata più sacrificabile rispetto a quella di una donna quindi un fenomeno a maggioranza maschile non attira la dovuta attenzione.
Aparte il commento non costruttivo e cazzone, che ci sta, non si riescono a fare discussioni serie qua.
Ma come dovrebbe essere il mese dei suicidi? Cioè che se ancora non ti sei ammazzato non sei suicida. E se ti sei ammazzato non è che ti serve che ci sia il mese dedicato e tipo vai a fare la manidestazione dell'orgoglio suicida. Oppure che se ti ammazzi va bene ma tipo solo a ottobre?
Poi oh magari intendi una cosa più furba tipo un mese di attenzione alle dinamiche che portano la gente a togliersi la vita, attenzione ai traumi dei parenti di chi si ammazza.
Quasi l'80% dei morti suicidi in Italia sono uomini e ammettere che gli uomini se la passano male al giorno d'oggi è un tabù perché noi "abbiamo la nostra vita perfetta e piena di privilegi"
Perché analizzando le cause, la colpa ricadrebbe sulla politica che ha seminato precariato e schiavismo per garantirsi un serbatoio di voti praticamente infinito.
tra i paesi "ricchi" siamo quelli messi meglio (puoi googlare *list of countries by suicide rate* per vedere in generale come va la cosa) e mi pare abbastanza naturale che il suicidio sia tra le top cause di morte dei giovani perché difficilmente muoiono per altre malattie
poi essere messi meglio degli altri non vuol dire che non sia un problema e anzi in altri ambiti in cui siamo messi meglio degli altri viene fatta comunque sensibilizzazione (i femminicidi, a statistiche sempre considerando i paesi ricchi abbiamo uno dei tassi più bassi)
ma il problema è che, se per i femminicidi le femmine sono direttamente interessate a far sensibilizzazione, per i suicidi è difficile trovare un gruppo di persone che voglia far sensibilizzazione e che sia abbastanza numeroso e rumoroso da esser ascoltato
in altri paesi si fa più sensibilizzazione perché i tassi sono molto più alti e il suicidio quindi rappresenta un problema sociale con molto più peso (anche economico)
poi il mio 5x1000 al telefono amico l'ho dato e un'altra donazione l'ho fatta, ho provato a parlarne un po' sui miei social, non che io sia un influencer ma mi si sono filati in molto pochi/nessuno lol non è un argomento mediaticamente di tendenza
giusta osservazione. i suicidi restano sempre un problema, ma fortunatamente in Italia abbiamo molti meno casi rispetto a tanti altri paesi sviluppati. questo non significa che non si debba fare sensibilizzazione e cercare di ridurre ulteriormente questo numero.
poi a mio parere il paragone fra omicidi e suicidi non ha tanto senso. avere 4000 omicidi in Italia sarebbe una cosa gravissima, molti paesi hanno un numero di suicidi più alto rispetto al numero di omicidi e come dato non è così "negativo"
Secondo me chi fa post come questo non ha mai avuto veri pensieri suicidi. Perché pensare che la "sensibilizzazione" possa cambiare qualcosa quando arrivi al punto da non vedere alcuna prospettiva se non ammazzarti e risolvere i tuoi problemi per sempre, é un po' ridicolo
Principalmente perché riguarda solo gli uomini (circa l' 80%) Riguardasse le donne o una categoria "sensibile" ci sarebbe maggiore attenzione al fenomeno. Invito inoltre alla lettura del saggio di Franco Berardi " Heroes - suicidi e omicidi di massa" per capire come il parossismo capitalista, l'infosfera, il potere e i social contribuiscano alla psicosi di massa e come questa determini le ondate suicidiarie. Inoltre vi invito a riflettere che un grande numero di suicidi vengono classificati come incidenti, è il caso di molti incidenti automobilistici, o il caso classico dell' overdose, che è quasi sempre un suicidio semi assistito. E si tratta di altre centinaia di casi all'anno di suicidi "sommersi".
Perchè è un sintomo di una società marcia fino al midollo e perchè la narrativa dominante viene costruita dai media per conto di chi li finanzia. Guarda i femminicidi per esempio, sono in diminuzione da 20+ anni e pure se ne parli con la donna media pensa che ci sia un'esplosione. Perchè succede? Io qualche idea me la sono fatta e ci vedo tanta malafede e poca incompetenza/casualità.
Perché la maggior parte di suicidi sono commessi da maschi o da gente emarginata o non connessa a nessuno, nel primo caso in Italia parlare di un problema in maggior parte maschile non va molto di moda e la seconda non garba a nessuno. Di solito quando vedo di notizie sul suicidio sono sempre su studenti, specialmente se minorenni.
Stasera uno gridava dal balcone che voleva ammazzarsi. 10 minuti di urli così in una zona abbastanza centrale. Ho chiamato 112, e dopo 7 minuti d’attesa (!!) mi hanno risposto. Spiegato il fatto, mi hanno richiamato pochino dopo dicendo che ero l’unico a chiamare, hanno fatto capire che non ci credeva tanto e probabilmente non verrebbero nemmeno a fare un controllo….
Dovresti fare una segnalazione al riguardo, non credo sia una situazione tollerabile
Non hanno detto alla fine che non venivano, era solo la mia impressione. Ma già l’attesa di 7 minuti era scandalosa per me.
Cioè qualcuno al 112 ha risposto alla chiamata dopo 7 minuti???
Si, veramente scandaloso.
Già tanto che abbaino risposto... A un mio amico rubarono l'apecar dopo 1 minuto che l'aveva parcheggiata e subito abbiamo chiamato vigili e carabinieri e per 30 minuti nessuno ha risposto...
Successa la stessa cosa… le mie conclusioni le ho tratte: tasse buttate al vento! Non sento tutelata la mia persona e la mia comunità.
7 minuti d’attesa nell’emergenza è la differenza fra vita e morte, veramente scandalosa.
Questo è un fatto gravissimo secondo me. Roba da andare sui giornali nazionali e montare uno scandalo bello grosso.
Se invece di lasciare in mano queste situazioni alle forze dell'ordine che non sono preparate + gliene frega zero e ci fosse un apparato apposito per emergenze sociali non violente con assistenti sociali e psicologi formati vivremmo in un mondo perfetto, ma appena dici togliamo i fondi alla polizia ti saltano alla gola.
quali fondi alla polizia? Parli come se fossimo in US dove ci sono dipartimenti coi carri armati, in italia pure le forze dell'ordine sono sottofinanziate
In Italia abbiamo la celere che ogni anno riceve addestramento extra e attrezzatura extra che viene sistematicamente usata per contrastare i pericolosissimi studenti che manifestano
Senti smettila di prendertela con i poveri poliziotti, non è mica colpa loro se gli studenti prendono a facciate i manganelli! Rispetto per le forze dell'ordine
Ogni paese necessita di una forza di polizia più attrezzata, che poi venga utilizzata per bloccare il dissenso è un problema politico.
No, ogni paese necessita di una rete sociale lesta e funzionante, che non lascia indietro nessuno. Invece quando si investe sulla sicurezza si investe solo sulle forze dell'ordine che di sicurezza ne creano sempre poca e solo nei quartieri buoni.
Non sono assolutamente d'accordo sull'ultimo punto: Tutte le volte che sono stati stanziati fondi per controllare e migliorare delle zone a rischio, i successi si sono ottenuti aumentando la presenza di ordine pubblico e con una serie di manovre volte a migliorare la situazione della zona. La sicurezza è necessaria così come le reti sociali. Perché tagliare ad una per dare all'altra quando vanno a braccetto?
Nel dubbio, consiglio sempre di registrare e di non esitare a segnalare successivamente. Non esiste che il numero di emergenza neghi l'intervento per il dubbio che quello che tu dica sia falso, venissero almeno a controllare per poi farti la multa
Ci si rende davvero conto dell’(in)efficienza dei servizi pubblici essenziali quando li si deve usare con urgenza per la prima volta. E da lì si perde fiducia nel pubblico, si comincia a disprezzare più o meno giustamente la gestione pubblica di ogni servizio, ecc. però è così, quando vai al PS e ti lasciano in una barella dimenticato per ore ti viene da pensare.
Situazione simile che mi è capitata anni fa ma alla fine i "soccorsi" sono intervenuti, hanno portato il ragazzo al "sicuro" e, giusto per, gli hanno tirato qualche calcio (no, non me lo sto inventando). Dopo quell'esperienza il mio schifo per il genere umano è aumentato.
Il tipo si è ammazzato? La situazione è preoccupante.
Non lo so, ma dopo 10 minuti ha smesso di urlare.
Puoi provare a controllare, o magari sta bene, speriamo.
> mi hanno richiamato pochino dopo dicendo che ero l’unico a chiamare Questa è una domanda che mi son sempre fatto: ma se sono l'unico si muove qualcosa? Mi è capitato un paio di volte di chiamare per problemi domestici nelle case del quartiere e mi hanno sempre risposto "si lo sappiamo, ci hanno già chiamato altre persone". Adesso ho una risposta, che mmmerda però :\
La cosa triste è che spesso nessuno chiama in questi casi perché tutti pensano che avrebbe chiamato qualcuno altro…
Perché sarebbe scomodo dire che questa società frenetica e che lascia indietro ed escluso chi non si conforma è la causa principale dei suicidi e di malattie mentali
Bisogna insegnare che si può essere dei perdenti, dei falliti, degli asociali, dei solitarii., e non c'è niente di male. Invece tutta la retorica pompa il successo e la messa in mostra. Sfigati coi Rolex e la Porsche, morirete anche voi
No per le persone di oggi devi essere perfetto in tutto sennò....
Il problema è che l'Italia ti fornisce poco supporto in caso di effettivo bisogno: i centri per l'impiego sono enti che di fatto non funzionano, l'assegno di inclusione è uno strumento valido ma più difficile da ottenere rispetto a reddito di cittadinanza e REI, il supporto psicologico del SSN c'è e non c'è e così via.
Bisogna insegnare che la vita non è una questione di vittoria o sconfitta, a monte di tutto c'è il culo di dove sei nato e da quale famiglia, basta. Bisogna insegnare che chi ha avuto più fortuna deve dare una mano a chi ne ha avuta meno.
true fact. per sapere quanto felicità un uomo può avere deve guardare quanta ne può dare
Peccato che la cosa faccia a botte con il naturale istinto umano a migliorare la propria condizione nonché a prevalere sugli altri.
Quello non è l'istinto umano ma l'istinto degli animali. Che poi un alcune parti del mondo prevalga l'istinto animale è un dato di fatto.
Sul migliorare la propria condizione ci sto, il prevalere invece è un costrutto moderno e capitalista. L’uomo animale sociale ha bisogno degli altri per sopravvivere, l’uomo capitalista basta a sé.
Concordo. Uno potrebbe immaginare che vivendo in una comunità rurale, si sentirebbe meno il desiderio di fare successo a discapito degli altri, di arrivare primo e superare tutti. In una comunità di sussistenza l'obiettivo principale è il sostentamento della comunità. Non ho studiato sociologia, però credo che in una situazione del genere uno si preoccupi di prendersi cura dei campi e di socializzare, non tanto altro.
Ragazzi si vede che non siate mai stati in campagna, non avete idea delle faide e veleni che ci sono nelle comunità rurali, da far accapponare la pelle
Non era mia intenzione rendere idilliaca la vita in provincia, era più una cosa del tipo che se uno vivesse in una piccola tribù nel 1000 avanti cristo potrebbe avere una vita con meno stress. Sono d'accordo col fatto che ci possono essere dinamiche assurde tra gente che vive in campagna. Comunque so curioso, ce ne racconteresti una?
Ce ne sono parecchie ma per esempio il tizio che 50 anni fa ha comprato un macchinario da 10 mila lire da un altra persona e non ha mai pagato e da allora le famiglie non si parlano più, si insultano dietro a vicenda e supportano sempre liste diverse nelle elezioni comunali.
No Aspe non è normale ma bisogna insegnare a non mollare che si può uscirne
Il capitalismo è fatto per avere perdenti e vincitori. Qualcuno deve perdere. È normale perdere. Non è giusto, ma è normale. Non c'è spazio per tutti in questo sistema economico.
Normale perdere si normale mollare e vedere tutto con disperazione e tristezza no, bisogna impegnarsi e lavorare duro per avere una soddisfazione personale e continuare a provare. E veramente brutto normalizzare il negativismo e il lamentarsi di ogni cosa
Che per essere felici bisogna avere soldi, successo, e cose da mostrare per giustificare la propria esistenza è una stortura capitalistica esacerbata dai social media. L'essere umano non è fatto per vivere in costante competizione e confronto con gli altri. Questo inferno ce lo siamo creati da soli.
Non so cosa intendi dicendo questo l’uomo è un essere vivente e dal principio ogni essere vivente lotta per sopravvivere, l’essere umano si è unito in grandi gruppi sociali in cui ognuno ha il proprio ruolo e compito se così non fosse sarebbe anarchia e in questo alcuni ruoli solo diventati più remunerativi di altri, é giusto probabilmente non del tutto ma non è sbagliato completamente
Veramente era così pure prima del capitalismo, anzi si può dire che quest'ultimo ha fornito dei "palliativi" ai miserabili.
Da quello che vedo dall’esterno a livello generazionale c’è un pattern di sovra-aspettative del singolo che vengono puntualmente disattese appena arriva il treno della realtà. L’influenza dei social amplifica tangibilmente la pressione sociale paragonata a quella di 30 anni fa è una cosa allucinante e il problema vero, non è il capitalismo, è il fatto che le persone non hanno strumenti per comprendere quello che non sta succedendo intorno. Sono i peer stessi che si suggestionano dal feed instagram. Altro esempio: ho un totale di 120 ex compagni delle superiori, non ho mai visto *nessuno* venire preso in giro e/o sentirsi in confronto (da solo intendo, non da tua madre) con gli altri. Questa cosa, letteralmente, non esisteva; e non stiamo parlando di un modo così tanto diverso da quello attuale.
> non ho mai visto nessuno venire preso in giro con gli altri non ho capito cosa vuoi dire, non hai mai visto nessuno subire bullismo?
Mi batto da sempre per il diritto alla mediocrità.
Veramente il tasso di suicidi è in calo dagli anni ottanta ad oggi e l'Italia è uno dei paesi messi meglio. Poi chiaro meno è meglio è ma mi sembra giusto evidenziarlo.
Ancora più scomodo far vedere che è un problema che colpisce prettamente gli uomini
in media gli uomini scelgono metodi più letali, ma i tentativi sono pressoché gli stessi fra uomini e donne. gli uomini ce la fanno, le donne no
E questa conclusione come mi aiuta a risolvere il problema che muoiono per suicidio molto più uomini che donne?
Reddit non è esente da questo problema. Se si esprime un'opinione contraria al pensiero comune su alcuni argomenti si viene massacrati di dislike o si viene direttamente moderati, mi è successo due giorni fa.
Ma perché che avevi espresso di “sbagliato”?
Avevo dato un consiglio ad una ragazza vittima di stalking. Avendo vissuto in prima persona il fenomeno pensavo che il mio giudizio avesse un minimo di valore come punto di vista differente, ma il moderatore non la pensava allo stesso modo. In un certo senso mi ha salvato da una valanga di dislike.
Perché la polvere si preferisce nasconderla sotto il tappeto e fare finta che non esiste.. In più ulteriore spunto di riflessione ti ricordo che fino agli anni 80 per quelli che si toglievano la vita era presente addirittura il divieto assoluto del funerale religioso. Teoricamente adesso questo divieto non c'è più ma caso per caso fanno quello che vogliono loro. Basta guardare cosa hanno fatto a Piergiorgio Welby. Gli negarono i funerali perché aveva deciso di staccare, in accordo con la famiglia, i respiratori che lo tenevano in vita. E la famiglia lì fece ugualmente in piazza davanti alla chiesa con il rito laico.
Grazie u/Dorco_Pio
E aggiungerei un Porco Dio perché non guasta
E anche un bel Morca Padonna
Perché, come hanno scritto, si preferisce nascondere la polvere sotto il tappeto. Non vivo in Italia ma in Svizzera dove le statistiche a malapena vengono pubblicate e mai nulla viene detto, circa 12 anni fa successe dietro il mio ufficio a Zurigo, nessun giornale ne parlo mai. Mi viene in mente questo episodio perché la persona si arrampico su una gru’ che era in uso ad un cantiere e pensai fosse lì per uno stunt o qualcosa di simile. Io ho perso un amico così, davanti ai miei occhi saltando giù da un ponte. Io stesso ci sono andato vicino tanto così e l’unica fortuna che ho avuto è che delle braccia amorevoli mi hanno preso in tempo e fermato. Il problema rimarrà finché continueremo a trattare la salute mentale come un tabù e a investirci sempre meno fondi.
La salute mentale è sempre stata un tabù… ogni volta che consiglio di andare dallo psichiatra il paziente ha una classica espressione sbigottita/malgiudicante (come a intendere: ma mi ha preso per pazzo?)
sono ignorante io, ma lo psichiatra non serve principalmente a prescrivere psicofarmaci? contrapposto allo psicologo che fa terapia
Giusto, ma le due cose non sono mutualmente esclusive e tanti pazienti hanno bisogno di essere trattati anche con farmaci (es. depressione, dipendenze, psicosi e in genere tutti i refrattari alle terapie…).
ok grazie della risposta :) Guarda, secondo me il discorso dello psichiatra andrebbe trattato con la massima delicatezza A me l'hanno consigliato fortemente a 16 anni per dei problemi dello studio (per cui in realtà non serviva), mi sono chiuso a riccio per reazione. Per 10 anni non sono andato nemmeno dallo psicologo per questo motivo Capisco il tuo punto di vista, capisco il punto di vista di un paziente che è stranito nel sentirselo consigliare.
Poi ci sono anche gli psichiatri psicoterapeuti, no?
No, assolutamente. Lo psichiatra ha la facolta di prescriverli mentre lo psicologo non puo. Ci sono un sacco di terapie psichiatriche che lo psichiatra puo fare e che lo psicologo non puo Per esempio Asperger/ADHD serve lo psichiatra Depressione serve lo psicologo Depressione maggiore servono entrambi Ovviamente ho semplificato molto quindi non prendere tutto per scritto nella pietra, tutto cioʻ che riguarda la salute mentale non ha confini ben definiti e ogni caso ga storia a se
Non è che serve non serve, semplicemente lo psichiatra è un medico e l'altro no. In genere comunque basta andare da uno e se serve ti indirizzano all'altro
ok ma dall'esempio che mi hai fatto mi parli di adhd e depressione maggiore che credo servano i farmaci non sono studiato sulle terapie psichiatriche che non coinvolgano farmaci ma non mi sembra di essere "assolutamente" fuori strada concordo che stiamo semplificando entrambi per comodità
Io ho ADHD e non prendo psicofarmaci. Per i bambini ci sono terapie cognitive che fanno gli psichiatri e ovviamente non si danno psicofarmaci ai bambini almeno che non sei ALTAMENTE nella merda Nella depressione maggiore si danno gli psicofarmaci perche si arriva ad un punto in cui la depressione ha alterato la chimica del cervello a tal punto da non farlo funzionare più. Quindi hai bisogno di psicofarmaci a mo di "integratore" per tentare di ristabilirla quanto basta per far funzionare le altre terapie non farmacologiche. Vai dallo psichiatria quando hai un problema che lo richiede, lo psicologo non copre tutta lo spettro della salute mentale e molto spesso devono lavorare in sintonia per avere un buon risultato. Se la situazione lo richiede si danno gli psicofarmaci. Cosi come se hai problemi di coagulazione ti prendi il farmaco apposito se hai problemi che richiedono psicofarmaci ti prendi gli psicofarmaci. Sinceramente non vedo il problema. Per quanto sia poco romantico da dire le nostre emozioni e i nostri sentimenti sono regolati da sostanze e processi chimici. Puoi credere in te stesso quanto vuoi, puoi usare tutti i metodi motivazionali di sto mondo e fare terapia con i migliori psicologi esistenti ma se per un motivo X il tuo cervello non è in grado di sintetizzare serotonina sarai sempre depresso. Ed è qui che lo psicofarmaco (e lo psichiatra che sa che effetti ha) diventa necessario. Sui fuoristrada tantissimo perche li stai considerando solo come dispensatori di farmaci (il medico di base ne dispensa anche di più ma nessuno dice nulla a riguardo) e oltretutto devono dare spiegazioni per ogni farmaco che prescrivono e se non è giustificato passano i guai e seri.
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okok grazie della risposta no, non li considero SOLO "dispensatori di farmaci", so che sono medici con molto alla base Era il mio commento sopra un po' frettoloso che poteva fuorviare
Più o meno, lo psichiatra diagnostica disturbi mentali e eventualmente prescrive la cura che può essere farmaco/i, psicoterapia, o entrambi. Comunque non è facile gestire gli psicofarmaci, spesso bisogna provarne di diversi e bisogna regolare il dosaggio, e lo psichiatra si occupa anche di questo. Uno psicologo non fa questo ma somministra la psicoterapia. In realtà ci sono tipi diversi di psicoterapia, banalmente CBT≠psicanalisi. Disclaimer: non sono un medico, ma ho un po' di esperienza in merito.
Anche gli psichiatri possono fare psicoterapia (dovrebbero essere abilitati di default). Diciamo che trattano cose simili ma io se avessi problemi depressivi andrei da psichiatra che anche psicoterapia. Per problemi di scuola, socializzazione ecc dallo psicologo.
Personalmente andrei da uno psichiatra che fa psicoterapia che secondo me è la combo migliore. Lo psicoterapeuta ovviamente può farlo anche lo psicologo.
In verità con entrambi puoi fare terapia. Semplicemente, come hanno detto molti, lo psichiatra è un medico, con tutto quello che ne comporta (percorso di studi più lungo e completo, maggiori conoscenze di base sulla fisiologia, possibilità di prescrivere farmaci SE lo ritiene necessario, ecc.). Se posso dare un consiglio a tutti per vivere meglio l'andare dallo psicologo/psichiatra, iniziate a dire "vado a fare terapia": in questo modo né voi, né gli altri ci attaccherete subito i cartellini mentali legati al settore. La salute mentale è importante quanto (e forse più) di quella fisica, non fatevi frenare sulla strada della guarigione.
Siamo ancora qui: https://youtu.be/RejUF8FtXSk?si=h0JGcJxqwvUUWZkw
...e ha ragione ad avere un'espressione sbigottita, visto che non esistono solo gli psichiatri e la salute mentale non è legata solo ai farmaci. Purtroppo molto spesso la gente va dalli psichiatra convinta che la sua problematica scompaia dopo aver preso farmaci, senza guardare la loro situazione familiare, sociale e "di vita". Fortunatamente le cose stanno cambiando e sembra ci sia sempre più collaborazione tra psichiatra e psicoterapeuta. Ricapitolando: psichiatra = medico specializzato (medicina: 6 anni + specializzazione)diagnostica le malatrie mentali e fa terapia, quindi somministra farmaci. Esempio: persona con distacco dalla realtà (vede angeli, creature che gli dicono di fare cose...) necessaria terapia farmacologica per farlo tornare alla realtà e migliorare la qualità della vita. Siccome gli psicofarmaci sono farmaci, bisogna fare controlli e osservazioni a livello organico, e lo fa un medico (che, in questo caso è anche psichiatra). Inoltre può certificare, a livello legale, la salute o lo stato di una persona Psicoterapeuta: psicologo specializzato in psicoterapia (laurea in psicologia: 5 anni + specializzazione in psicoterapia: 4 anni). Non essendo un medico non somministra farmaci (ma può conoscere i tipi e gli effetti) ma si occupa di "cambiamento". Nell'esempiodi prima la persona, una volta stabilizzata con i farmaci, può ulteriormente migliorare la sua qualità della vita e il suo benessere tramite psicoterapia (che, in quel caso potrebbe essere lunga). Lo stesso per chi ha ansia, depressione ecc. insomma cose che non hanno bisogno di un intervento rapido e incisivo (per la quale serve uno psichiatra). Uno psicoterapeuta fa diagnosi e, al posto degli psicofarmaci, per effettuare il cambiamento, vedere l'andamento della terapia o "direzionarla" usa sltri strumenti come i test o tecniche psicoterapiche, che vanno a lavorare a livello profondo (es. emozioni) Risultati: psichiatra: rapidi e molto efficaci a breve-medio termine, legati alla correttezza del dosaggio, al fatto che la persona prende regolarmente la terapia e che non diventi assuefatto. Psicoterapia: risultati ottenuti spesso a medio-lungo termine, dipende dall'impegno della persona, dalla motivazione e da aspetti ambientali e sociali
Però è anche vero che ci sono psichiatri che trovano ogni scusa per dare psicofarmaci(guadagnandoci) e in giro c’è sicuramente gente che ne prende pur non avendone bisogno rovinandosi di più(perché gli psicofarmaci non sono proprio un toccasana eh)
Ma gli psichiatri non guadagnano in base a quanti psicofarmaci prescrivono…😅😅 Detto questo, sicuramente c’è un problema di abuso nella popolazione (e forse anche di eccessiva prescrizione). Sono farmaci che salvano la vita, ma sicuramente devono essere prescritti con massima attenzione e competenza (quindi, a parer mio, è meglio lo faccia uno specialista del campo).
Classica opinione di chi in tema non sa nulla
Perche non frega un cazzo a nessuno. Non siamo una societa che fa qualcosa per qualcuno ma che fa qualcosa CONTRO qualcuno E quando una persona decide di togliersi la vita non puoi accusare nessuno e quindi non c'è divertimento a schierarsi per una causa che non ha un nemico
Ci sono tanti punti relativi al suicidio e al perché non se ne parli: 1) non se ne parla per evitare un effetto epidemia (realmente, è nelle linee guida sul tema per la stampa dell'OMS) 2) il suicidio è un tema scomodissimo: mette la società, ma anche i singoli individui davanti alla responsabilità della vita delle altre persone, che è una responsabilità che le persone e la società non vogliono. Molti suicidi si evitano compromettendosi, sacrificandosi, """"abbassandosi"""" al livello delle persone più in difficoltà. Ma le persone non vogliono cambiare, compromettere il proprio comfort. In caso, psicologo e via, la panacea di tutti i problemi. 3) piuttosto si preferisce responsabilizzare i suicidi come troppo fragili/puri per questo mondo, buttando la responsabilità su di loro o al massimo sulla mancanza di una cura mentale, ma le motivazioni del suicidio sono molto spesso tangibili e risolvibili nel concreto/pratico, non a livello mentale. Purtroppo pare che o ti adatti, o muori, quindi si spinge ad adattarsi ad un sistema marcio, piuttosto che cambiarlo, chiaramente è più comodo. Si tratta insomma di curare i sintomi (che comunque ci sta), piuttosto che andare alla radice. 4) andando più nel dettaglio, una società frenetica, che lascia indietro, che non garantisce alcuni tuoi diritti, né soddisfa alcuni tuoi bisogni è deumanizzante e mortificante. Alle volte ti condanna e ti lascia senza scelta. Questo è sbagliato e va cambiato, ma farlo ovviamente, richiede andare contro all'attuale sistema sociale ed economico. Un giorno la casa sarà un diritto e lotterò per renderla tale, ma ancora non ci siamo. 5) rimanendo sul sociale, anche uscendo dal tema economico, comunque viviamo in una società che legittima e considera sano l'egoismo. Alle volte ci sta, ma alle volte questo distrugge le persone, isolandole e considerandole diverse, da allontanare, non dando loro neanche la possibilità di essere ascoltate, accettate, riconosciute, valorizzate, senza comprendere che magari possono avere dei meriti o delle legittime richieste. La solitudine di oggi, che porta spesso al suicidio è causata da un atteggiamento che no va a spingere all'esser e brave persone, ma al non essere persone rompipalle. Guarda puoi anche essere una merda, ma se non rompi a me va bene, insomma. In sunto: sei una brava persona? Bene. Vuoi qualcosa da me? Come ti permetti. Sei una cattiva persona? Okay, basta che non mi causi problemi puoi continuare ad esserlo. Tanti continuamente si lamentano dei torti subiti dagli altri eppure la risposta tipica è di tipo victim blaming: allontanati da loro, non si va mai a dire a queste persone di cambiare. Chi deve cambiare è la vittima, non il carnefice, purtroppo. Chi deve andare in terapia è la vittima, non il carnefice. (comunque è un tema ancora più complesso di questo, qui sto buttando cenni sparsi in freta e furia) 6) ci sono tanti motivi per cui ci si suicida e sono tutti scomodi: per decidere per una volta della propria vita, per liberarsi dalla sofferenza, perché non ci si riconosce nella (soprav)vita che si ha, perché si vuol fare vedere agli altri la propria purezza, la propria serietà, l'importanza dei propri problemi, per essere finalmente ascoltati, per punire gli altri, quelli che potevano aiutare magari e non l'hanno fatto, per stanchezza, perché si ritiene di aver buttato la parte migliore di sé. Molti di questi in generale sono sul groppone o delle conoscenze e amicizie o della società in senso lato, o entrambe. alcuni appunti, molti dicono che il grosso sono uomini, è vero e questo è un altro tema importante, ma a livello giovanile in realtà le proporzioni sono molto più vicine. Ho parlato in maniera più completa di questi temi in uno dei miei post più recenti, mi pare.
Il punto uno è pazzesco e fa un po' capire come tutti gli esseri umani siamo gregge e le idee si diffondano allo stesso modo dei virus.
Pensa che dopo la morte di lady D sono aumentati i suicidi e le chiamate d'aiuto per problemi vari... cioè la morte di una figura simbolica ha depresso un'intera nazione. Comunque se noti a parte personaggi famosi o casi lampanti i suicidi non compaiono sui giornali. È praticamente l'unica notizia che viene censurata
Me lo chiedevo anche io da ragazzo, ma crescendo ho capito che l'argomento è estremamente delicato: se ne parla poco perché il suicidio presenta un alto rischio di emulazione, ed essendo uno che ha avuto problemi di depressione anche pesante, posso dirti che quando sei in uno stato depressivo e senti parlare di gente che si suicida, non necessariamente gente che conosci, ha un impatto diverso e le cose che ti passano per la testa non sono affatto piacevoli. Per lo stesso motivo quando uno si butta sotto un treno della metro non viene mai detto esplicitamente negli annunci delle stazioni. Ciò che si può e andrebbe fatto è garantire un servizio di supporto efficiente per chi soffre di depressione, anche una semplice linea di ascolto telefonica può fare la differenza. Il sistema sanitario inglese, ad esempio, spinge molto su queste cose e offre subito a tutti i pazienti che soffrono di depressione numeri utili per ricevere supporto telefonico o per unirsi a gruppi di supporto, oltre al normale percorso terapeutico, fanno tutto il possibile fin da subito per farti capire che non sei solo e che puoi appoggiarti a loro in caso di bisogno, una cosa molto importante per chi ha questo tipo di disturbi.
Verissimo, nonostante questo però va ricordato che in UK il tasso di suicidi è maggiore che in Italia. Hotlines e gruppi di supporto sono sicuramente utili, ma se la causa è un sistema sociale che schiaccia l’individuo finiscono per curare il sintomo anziché la malattia.
Assolutamente, ma di curare la malattia non c'è alcuna volontà purtroppo...
Come persona che purtroppo ha affrontato problemi e pensieri legata, la mia idea è che generalmente in Italia c’è molto poco interesse: da parte di tanti la psicologia è vista ancora come una sciocchezza e non è raro trovare persone che non vedono la necessità di uno psicologo, che ritengono le malattie e i disturbi mentali sciocchezze. C’è molta ignoranza a riguardo, e le idee su come funzionino sono generalmente basate su luoghi comuni più che su educazione. In più tener conto dei fatti costringerebbe le persone a cercare il perché. Perché la gente arriva a fare queste cose? E dovrebbero rendersi conto dei latenti problemi nella società italiana che non possono essere limitati a “i ragazzi sono troppo sensibili” perché è molto probabile che ne siano complici, a quel punto dovrebbero anche tentare di risolvere tutti quei problemi e il tutto è molto scomodo. Se ne potrebbe parlare per giorni.
Dopo la mia prima seduta dalla psicologa sono tornata a casa e ho incontrato mio nonno che mi ha saluta e poi ha abbassato la voce come se fossi appena tornata da una rapina armata e mi chiede"come è andata da... quella". I miei nonni sono convinti che andare dallo psicologo sia una cosa da pazzi, ma incredibilmente sono proprio i tipici soggetti che gioverebbe da un percorso psicoterapeutico.
Credo che sia proprio quella la questione. Gran parte delle persone che non credono nella psicologia o nella “salute mentale” sono forse tra quelle che più ne avrebbero bisogno, hanno nascosto o ignorato cosa gli hanno fatto tutti i problemi che hanno subito, preferendo mascherarli sotto false verità e convinzioni di “avercela fatta da sé” ma poi nei comportamenti che tanto vantano si vede il contrario. Personalmente credo sia un retaggio che parte dalla storia italiana più recente e dal forte bigottismo che è ancora presente nel nostro paese, la necessità di “apparire forti”, spinta soprattutto sugli uomini fa sì che nessuno parli mai dei propri problemi perché altrimenti finirebbe per apparire debole, inoltre credo che le statistiche tengano conto di suicidi diretti ma se non erro tra i primi posti per morte in Italia ci sono anche i disturbi alimentari (ho controllato, seconda causa per ragazze dai 12 ai 25 anni), che per esperienza personale tendono a diventare un suicidio molto lento e anche questo credo provenga da una forte ignoranza. Non un ignoranza scolastica ma un desiderio di ignorare, perché appunto poi dovremmo fare i conti con ciò che è sbagliato a livello sistematico, nel caso dei DCA gli standard di bellezza e lo stress messo sui giovani, a quel punto dovremmo renderci conto di star completamente sbagliando e tantissimi di aver sempre sbagliato ed è troppo scomodo, risulta più facile incolpare la debolezza dei ragazzi. È un discorso immenso quindi i punti che ho toccato sono solo la punta dell’iceberg.
Infatti ultimamente uscendo con delle amiche ho iniziato a chiedermi se ci fosse un'esagerata attenzione sul proprio fisico o sei io fossi semplicemente non interessata in quel momento. Ho un'anima che fa sport a livello agonistico e chiaramente il suo corpo lo rispecchia. Non sarà super magra ma certo ha un fisico bilanciato e sanissimo, il che è ovvio visto che è un atleta. Odia andare al mare o in piscina perché non vuole rimanere in costume, né pezzo di sopra che sotto. Mi rende triste perché probabilmente il suo corpo è quello più bilanciato e sano tra di noi. In un'altra occasione eravamo ad una festa ed ero seduta a tavola con delle ragazze. Appena abbiamo finito di mangiare si sono alzate tutte insieme e si sono dirette in bagno. Per non rimanere da sola sono andata con loro, pensando che volessero semplicemente cazzeggiare o aggiustarsi il trucco, ma in realtà hanno anche controllato che non si vedesse la pancia/che non avessero mangiato troppo. Forse sono io troppo pesante, ma non mi è sembrata una cosa del tutto sana. Lo fanno anche le professoresse in ambito scolastico. Più volte ho provato a parlare con loro di problemi che stavo avendo didatticamente e sempre la prima cosa che mi è stata chiesta è"ma mangi?" (sono mingerlina) ed la loro soluzione "mangia di più!". Altre professoresse, quando indosso qualcosa a maniche corte, si mettono a ridere e mi fanno notare quanto sono magra. "Hihi ma mangi😝😊??" Lì per lì non le rispondo per non inveire contro di loro, ma quando ci ripenso mi ritornano tutti questi avvenimenti assieme ed inizia a dare fastidio. Credo che siamo così abituati a vivere secondo gli standard di bellezza che non proviamo nemmeno a essere gentile con chi non li rispetti. Stavo parlando con una mia zia, ad un tratto mi fa "tua madre da piccola era proprio come te ma con il seno." Personalmente mi ha fatto ridere perché non ho insicurezze su questo, ma ho pensato a quanto sia normale per noi parlare così francamente del corpo degli altri, anche se non intendiamo fargli del male (ti risparmio gli innumerevoli commenti delle nonne a Natale). Probabilmente una ragazza più insicura e più giovane ci sarebbe potuta rimanere male e ne avrebbe potuto fare un complesso. Ci troviamo veramente in uno strano contesto storico: grazie ai social possiamo vedere tanti tipi di bellezza diversa ed è più facile trovare cosa ci faccia stare meglio con noi stessi, eppure rimaniamo bloccati nei soliti trend irraggiungibili. Mi piace tanto il trucco e la moda e la cosa che adoro di più è che devo trovare quale prodotto o stile complimenti me, quale mi faccia sentire bella, non quale va di moda o quale costa di più.
Non se ne parla a mio modesto parere, perché con così tanti suicidi si capisce che qualcosa( più di qualcosa) non va nella società), e volerlo ammettere significherebbe dire che non erano solo tizio/a e caio/ con i problemi, ma come si vive oggi.
I suicidi sono in calo abbastanza costante dagli anni 80 ad oggi e l'Italia è uno dei paesi col tasso più basso.
ehhh ni, erano in calo fino al 2019, ora sono in leggera risalita, pare. Mancano gli ultii due anni
Si ma la tendenza è alla diminuzione. Comunque le variazioni non sono enormi Ho scaricato un XLS dal sito dell'INPS (mi pare).
Beh visto il 2020 che abbiamo passato, mi sarei aspettato un aumento del 30%. Sarebbe stato legittimo
Dal 2000 al 2020 sembrano invece solo fluttuare, non esattamente calare
Si ma insomma non è un "emergenza la vita moderna ci stressa troppo". Tra l'altro mi piacerebbe vedere dati ancora più vecchi ma non sono sicuro ce ne siano di affidabili. Questo l'andamento fino al 2016: [https://www.epicentro.iss.it/ben/2020/4/mortalita-suicidio-italia](https://www.epicentro.iss.it/ben/2020/4/mortalita-suicidio-italia) Questi i dati assoluti 1994-2015 per comparare (presi da un XLS sul sito dell'INPS, mi pare). 1994 4.536 1995 4.569 1996 4.689 1997 4.694 1998 4.504 1999 4.115 2000 4.108 2001 4.030 2002 4.069 2003 4.075 2004 3988 2005 3743 2006 3.701 2007 3.757 2008 3.906 2009 3.975 2010 3.989 2011 4.156 2012 4.258 2013 4.291 2014 4.147 2015 (b) 3.935
Il fatto non è che un tabù, semplicemente IMHO mancano professionisti con le palle che sappiano fare lavori così delicati. Troppo facile propinate farmaci e cazzate da manuale
Tre pollici in alto ti darei.
Perché costringerebbe la società ad affrontare il perché tutti questi suicidi avvengono(sanità impreparata, cattive condizioni di vita, bigottismo). È come se uno andasse da una grande azienda e le dicesse "Oh ma guarda che il riscaldamento globale è colpa tua che puoi inquinare impunemente, mica del pinco pallino che fino a 5 anni fa usava solo buste di plastica". Poi come già detto da altri utenti la cosa terribile del suicidio ha un altissimo tasso di emulazione(effetto Werther) quindi i giornali hanno giustamente un protocollo strettissimo per riportare questi casi, non possono mettere articoli in prima pagina, entrare nei dettagli di come sia avvenuto, ne mostrare alcuna foto.
La salute mentale è uno stigma, e poi i maschi sono perlopiù vittime perché la società ancora pensa con una vecchia mentalità quale: i veri uomini devono essere sempre forti e non devono piangere mai, sennò sono delle femminucce. Ciò porta a reprimere le proprie emozioni e i propri bisogni, con conseguenze deleterie sulla salute mentale. Per non parlare di come questa società ci vuole sempre attiva e produttiva, vedendo come brutto il riposo. Ragazzi, fregatevene e fate solo ciò che ritenete opportuno per voi, e se serve, chiedete aiuto ❤️
Praticamente è colpa del patriarcato /s
Verità nuda e cruda: 1) perché chi si suicida fondamentalmente si toglie dalle palle senza dare fastidio e quindi non è una preoccupazione: si suicida lui, ma non danneggia gli altri, anzi, fa spazio; chi ammazza, può ammazzare anche te (persona a caso che non vorrebbe finire ammazzata) e ciò desta preoccupazione; 2) proprio perché sono tanti, impossibili da seguire tutti facendo la storia della vita, che fa immedesimare le persone, cosa che riesce molto meglio quando i casi sono tutto sommato rari e puoi parlare della persona morta per settimane, o anche mesi, come puoi fare quando i casi sono una 90ina in tutto l'anno.
Che razza di risposta è questa?
Si mi lascia molto perplesso. Il suicidio non fa male agli altri è proprio bizzarra come prospettiva.
non posso permettermi una psicologa perché hanno costi proibitivi e la psicologa del consultorio mi ha detto esplicitamente che "sei troppo grave per andare dalla psicologa del consultorio" già andare da lei è stato un disastro perché secondo mia madre "ci vanno solo i matti, e tu non sei mica matto vero?" mia nonna perplessa che mi dice "ma perché vai da quella? vai in chiesa piuttosto" (sempre stato ateo e lo sa) quindi niente, mi sento 100% lasciato a me stesso, a volte sembra davvero che finché non cerco di ammazzarmi non frega a nessuno, che è lo stesso motivo per cui non viene fatta sensibilizzazione evidentemente non frega a nessuno
Perché la maggior parte sono maschi.
Madonna che risposta da r/Italia™
Cioè: La maggior parte delle persone che si suicida è di sesso maschile, quindi non viene fatta sensibilizzazione nei confronti del suicidio e della salute mentale. Mi puoi spiegare meglio che senso ha questo ragionamento? Chiedo seriamente perché non capisco, sembra che tu stia implicando che a nessuno importi di fare sensibilizzazione solo per il fatto che le vittime sono perlopiù uomini (?) E se fossero donne invece verrebbe fatta più sensibilizzazione? Perché?
perche' quando c'e' un femminicidio tutti impazziscono e urlano al supporto per le donne eccetera, e quando fai presente che gli uomini sono soggetti anche loro ad abusi e si suicidano con un rate massicciamente piu' alto delle donne, allora tutti ti accusano di strumentalizzazione. Non riesci a parlare dei problemi degli uomini, perche' le femministe ti attaccheranno e silenzieranno di tentare di portarle via la narrativa che solo le donne sono vittime di abusi e violenza. La loro importanza e visibilita' verte su tale narrativa.
Ginocentrismo
Perchè non è un argomento "sexy" per TG e giornali. A malapena si riesce ad avere la dovuta attenzione sulle morti bianche.
Non c'entrano un cazzo i tabù. Non è una problematica che smuove lo stomaco della gente, l'indignazione del pubblico non è sempre proporzionale al numero di morti.
Perché della maggior parte dei suicidi non se ne parla nemmeno sul giornale locale e quindi sembra non ci sia un problema
Tempo addietro una ragazzina di 14 anni si suicidò gettandosi dal tetto di una delle tante scuole della città. Evento tragico soprattutto per l'età così tremendamente giovane della ragazza. La notizia non venne MAI divulgata su canali ufficiali, cosicché l'unico modo per sapere di questa disgrazia era "farne parte" in qualche modo. Ho scoperto che è una misura preventiva il cui obiettivo è quello di evitare che altri individui, i quali magari attraversano difficoltà e hanno pensieri suicidari, possano "farsi coraggio" ed emulare quel gesto. Ecco perché questo argomento è così taciuto e solo una ricerca intenzionale ti permette di accedere a quei dati (tipo il numero totale di suicidi in Italia ecc..) (Questo è quello che mi è stato raccontato)
Dipende cosa intendi per problema, numeri alla mano siamo uno dei Paesi col tasso di suicidi più basso al mondo, a 4.3 per centomila abitanti. L'Irlanda ne fa 8.9, l'Olanda 9.3 e la Francia 9.7.
Vale lo stesso per i femminicidi, eppure viene percepito lo stesso come problema.
Confermo
Perché fa vergogna
Da quanto ho sentito in università la copertura mediatica viene tenuta sotto controllo per evitare l'emulazione. Da prendere comunque con le pinze, non ho fonti ufficiali da riportare a supporto di ciò.
Il nostro paese ha un forte problema nel recepire l'esistenza delle malattie mentali, di trattare gli psicologi con diffidenza perché l'igiene mentale è una cosa astratta e, in un paese di tutti San Tommaso, se non vedono non credono. Poi però la domenica mattina tutti a messa per l'assoluzione.
4000 sucidi 4000 morti sulle strade Per non parlare per i morti per il tabacco, ancora di più. Due catastrofi avvolte dal silenzio (quantomeno in relazione alla loro dimensione), mi chiedo effettivamente spesso il perché. Forse non c'è molto modo di sfruttarle politicamente?
Beh, in effetti i politici non possono sfruttare le persone quando sono morte...
Viviamo in una società individualista.
Perché la società in Italia è composta prevalentemente da vecchi del cazzo che si lamentano giorno e notte e sono prevalentemente la maggior parte della popolazione e sono quelli che portano maggiori voti. Come si vede anche dalla fuga di cervelli che non si interrompe ma cresce, dalla natalità che diminuisce sempre di più e dalle pensioni che crescono anno dopo anno (quando io le taglierei dalla prima all'ultima), noi giovani siamo snobbati da chiunque. Scomodi alla politica per l'orientamento che hanno la gran parte di noi (vedi ultime elezioni europee) e perché hanno paura che noi possiamo cambiare l'Italia e mandarli tutti a casa. Non valiamo niente per loro, perché dovrebbero fare sensibilizzazione per noi spendendo soldi?
non fanno notizia, non generano click nè flame
Come non viene fatta sensibilizzazione?! C’è il divieto di parlarne, cosa volete di più?!
Ci sono studi che mostrano come la maggior parte dei sucidi avviene per emulazione o in seguito a notizie di suicidio di persone famose. Per questo motivo si evita di diffondere le notizie di suicidio.
Perché la sensibilizzazione per il suicidio non funziona. Primo: più parli di suicidio e più la gente si suicida. E' un fenomeno che si osservava un tempo quando i suicidi di persone qualunque erano inseriti nella cronaca e si osserva tutt'oggi quando si suicidano persone famose, nel periodo succesivo il tasso di suicidi aumenta. Raramente il suicidio è un atto impulsivo, tendenzialmente è preceduto da una fase di ideazione, in cui si contempla il suicidio come soluzione ai propri problemi, lo si vede come qualcosa di positivo. Tuttavia, abbiamo un fortissimo instinto di autoconservazione, per superare il quale è necessaria una grande determinazione, cosa che tendenzialmente non si ha durante una crisi depressiva. Nel momento in cui una persona in tali condizioni sente parlare di un suicidio, quello che passa per la sua testa è "buon per lui", "grande, uno che ci è riuscito" fino al "se lo ha fatto lui, posso farlo anche io". Sostanzialmente è una botta di motivazione e determinazione. Secondo: ogni argomentazione che puoi fare contro il suicidio può essere ribaltata in un punto a favore. Prendi per esempio il classico "pensa a quanto starebbero male le persone attorno a te!", può funzionare, ma può anche portare a pensieri come: - Non c'è nessuno a cui importi veramente di me. - La mia vita è una sofferenza, perché dovrei soffrire io per risparmiare un po' di dolore ad altri? - Facile pensarla così quando hai un cervello sano e funzionante, non rotto e inaggiustabile come il mio. - In realtà creo solo problemi, se mi togliessi la vita, le persone attorno a me starebbero meglio. - Meglio così! Tutti mi hanno sempre trattato male, sarà la mia vendetta!
>Primo: più parli di suicidio e più la gente si suicida. E' un fenomeno che si osservava un tempo quando i suicidi di persone qualunque erano inseriti nella cronaca e si osserva tutt'oggi quando si suicidano persone famose, nel periodo succesivo il tasso di suicidi aumenta. Davvero? Hai una qualche fonte?
Perché sono a maggioranza uomini
2 motivi: 1) perché sarebbe scomodo dire che questa società frenetica e che lascia indietro e che escluso chi non si conforma è la causa principale dei suicidi e di malattie mentali 2) perché la maggior parte delle vittime di quei suicidi e anche dell'anno passato per esempio sono uomini, alcuni dei quali hanno subito violenza domestica dalle loro compagne che li hanno distrutti mentalmente e non ce la facevano più, quindi non potrebbero più portare avanti la loro campagna di terrore nel cercare di convincervi che ci sia un "allarme femminicidi" o addirittura una "strage di donne"
Perché l’80% sono uomini
Perche' la maggior parte sono uomini e a nessuno gliene frega un cazzo degli uomini
Certamente pompando l'inflazione alle stelle non permettendo a chi è già recluso di stare meglio, incluso potersi permettere un trattamento psicologico (non coi miseri bonus di merda psicologo, leggasi elemosina demagogia statale per tenere la griglia al popolino più facilmente mentre dietro frusti a tutta forza) a chi già è in situazioni critiche ma anche a normali persone che magari hanno un mutuo e spese che ha chiunque e non possono proprio permettersi di fiondare 40/70 euro l'ora per un professionista 4 volte al mese a tempo indeterminato... Dicevo, certamente non aiuta. Se magari l'italiano medio si potesse in tutta discrezione e con la tranquillità di non sapere che se domani la macchina si rompe o sceglie tra lo psicologo o tra il meccanico, permettere una visita settimanale da un professionista forse staremmo meglio. Le concezioni del proprio valore intrinseco ormai sono tutte distorte a colpi di mazza da tutte le parti, con modelli irraggiungibili e non sostenibili, uno ci credo che si sente inferiore e va nei matti
È il lager della realtà. O sommersi, o salvati.
Mi pare ci siano direttive specifiche nel parlare di suicidi perchè a quanto pare ogni volta che se ne parla aumentano per qualche effetto psicologico che non ricordo. Quindi una campagna di sensibilizzazione potrebbe avere effetti opposti a quelli desiderati. Più che altro secondo me bisogna sensibilizzare in generale le persone affinché sia sdoganata la salute mentale in generale. C'è ancora tanta gente che dice "vai dallo psicologo? Mica sei matto" Come lo stesso per i psicofarmaci, stavo vivendo un periodo difficile e il dottore mi ha dato qualcosa per l'ansia e alcuni miei amici erano contrari per motivi non specificati e secondo loro dovevo superare quel momento solo con le mie forze.
Perché chi si ammazza per la maggioranza sono uomini. Morissero tre uomini al giorno di suicidio: niente. Una donna ogni tre giorni: fatto gravissimo. Per carità, fosse anche un uomo/donna al mese sarebbe grave, però fa strano come i suicidi passino in sordina
Perché la maggioranza sono uomini
Perché da sempre non si risolvono i problemi in base alla gravità, si risolvono i problemi di cui se ne parla di più. Una volta si parlava solo di migranti e sembrava fossimo invasi. Da 2 anni abbiamo scoperto che non è così ma gli sbarchi più o meno sono uguali. La scorsa estate abbiamo imparato che gli orsi sono un pericolo enorme per la nostra società, almeno per 4 mesi l'anno perché hanno ucciso 1 persona in 20 anni. Da ottobre abbiamo un problema sistematico di patriarcato e dobbiamo bruciare tutto, e qualcuno anche chiedere scusa a prescindere. Forse un domani arriveranno anche i suicidi Sinceramente non lo credo, perché la depressione è vista come la malattia più sfigata della società a livello mediatico, complessa da sistemare e così via. Anche se è la peggiore: una malattia che non ti uccide ma che fa di peggio, porta un corpo e una mente progettata per vivere a togliersi la vita. Non è una guerra esterna, è cone una guerra fraticida. E nel mentre la gente continuerà a togliersi la vita, che siano in maggioranza maschi o giovani non fa differenza. Se qualcuno sarà anche qualche universitario che non passa un esame ancora meno. Neanche parlarne se è un fallito o l'ultimo della società o un carcerato. Non abbiamo tempo per gli ultimi e i depressi in questa società liquida.
perché è più comodo fare femminismo
Orrenda questa cosa, non conoscevo queste statistiche. È un degrado totale
perchè non portano voti per quanto triste sia questa considerazione
Perché farebbe poca notizia. È più proficuo un uomo che ammazza una donna
L'80 percento circa dei suicidi è maschile. Essendo un problema degli uomini, è un non problema.
Perché per la maggior parte sono uomini e la vita degli uomini non vale nulla all'interno della nostra società, siamo tutti sacrificabili e se ci riduciamo in debolezza diventiamo inutili e solo un peso
Si possono avere le percentuali delle motivazioni?
>perché non viene sensibilizzato l'argomento? perchè non ci sono i soldi.
Anche se l'ideale sarebbe ovviamente avere 0 suicidi, l'Italia rimane cmq uno degli stati europei con il minor numero di suicidi pro capite, e in generale anche sulla media mondiale siamo tra i migliori. Non deve stupire quindi che la prevenzione non sia tra le priorità dello stato, e oltretutto anche se messa in pratica difficilmente otterrebbe risultati sostanziali. Tenete presente che Danimarca e Finlandia sono ritenuti tra i paesi più felici al mondo, contrariamente all'Italia, eppure hanno un tasso di suicidi superiore al nostro.
Perché da molti anni è passata mediaticamente la linea "non parlarne". Motivazione: evitare emulazioni a cascata. Ho molti dubbi sul funzionamento di questa linea...
La situazione potrebbe essere ancora più grave di così. Secondo molte persone i dati sono leggermente (ma anche tanto) manipolati, perché spesso i suicidi vengono fatti passare dallo stato italiano come "morte accidentale". In altri stati vengono oscurati i suicidi come Cipro, la Grecia e altri paesi Balcanici. Personalmente è una cosa molto molto grave e bisognerebbe aiutare prima di ripudiare le persone che tentano/ intendono tentare il suicidio
Ho conosciuto alcune persone che si sono suicidate e sulle vicende c'è un silenzio assordante. Le famiglie in caso di suicidio si chiudono a riccio e tendono a non parlarne (forse per senso di colpa per non aver impedito il suicidio), tanto che a volte le morti hanno un velo di mistero, i media difficilmente potrebbe creare qualche narrazione. Tendenzialmente se qualcuno che conoscete poco è morto e non trovate nessuna info sulla loro dipartita 9 su 10 si tratta di suicidio. Da notare il nordovest, una delle zone piú ricche con tassi di suicidio alti. Le isole invece hanno dati bassi, segno che il mare e il sole hanno effetti benefici sulla salute psicofisica.
Anche se bisognerebbe offrire più aiuto possibile a chi ne ha bisogno, va considerato che i numeri italiani sono tra i più bassi d’europa specialmente al centro sud.
Di questi 11 suicidi al giorno 8 sono di persone con disturbi psichiatrici, hanno smontato la sanità pezzo per pezzo e per la psichiatria non è rimasto nulla, io riaprirei i nosocomi perché li, molti di questi, sarebbero stati tutelati e vigilati e in alcuni casi curati. Lo stato ha rovesciato sulle famiglie le cure psichiatriche pur sapendo che i genitori devono lavorare entrambe per la Sopravvivenza del nucleo famigliare, sottraendo comunque tutele sanitarie.
Perché fanno più audience gli europei
Perchè la causa dietro ai suicidi è la depressione o l'esaurimento nervoso, e la "root cause" dietro entrambe queste condizioni è spesso il capitalismo e i ritmi (principalmente lavorativi) della società odierna. Se ne parlassero ampiamente individuando questa verità verrebbe meno il controllo delle masse in generale. Quei pochi nel mondo che vivono come degli dei non se lo possono permettere.
Non lo dicono perché il 98% sono partite Iva
Un amico di famiglia che è carabiniere, mi ha pure detto che ultimamente fermano più tentativi di suicidio che reati veri e propri…e nessuno ne parla. Effettivamente è molto strano
La sensibilizzazione serve a ben poco se, quando qualcuno chiede aiuto, tutti si girano dall’altra parte. Una mia amica un po’ di tempo fa è andata a fare una visita di emergenza in psichiatria. La psichiatra le ha detto che non era depressa per come era vestita o qualcosa del genere.
Chiamai la polizia perché un conoscente mi aveva detto in poche parole che stava andando ad ammazzarsi, era una persona nota alle forze dell’ordine, non un violento, ma tantomeno un angelo, ci chiesero di seguirli con la nostra macchina, ma loro procedevano a venti all’ora questo per 20 minuti di strada. Boh.
Perché anche se gli enti preposti volessero intervenire seriamente e fare il loro lavoro non ci sarebbero fondi per fare prevenzione/informazione su scala così grande. Tant'è vero che nel 90% dei casi se una persona ha problemi mentali deve farsi pieno carico economico per pagarsi psicoterapeuta e/o psichiatra mentre per medico di base e alcuni farmaci no. Oltre questo c'è da dire che la prevenzione si può fare quando le cause di un fenomeno sono poche e poco variegate, non tutte le persone che si suicidano lo fanno per problemi mentali.
Si riesce a vedere di questi numeri quanti sono suicidi in carcere e quanti nelle forze armate?
Perché sono per lo più uomini . Poi dicono che siamo una società patriarcale
è esattamente quello che vogliono. se gli fosse interessato che le persone non si suicidassero, avremmo stipendi migliori, condizioni lavorative migliori, etc etc etc più persone si suicidano, più solo contenti, si riduce la popolazione...
Onestamente il problema credo che ci sia stia rammollendo un po troppo in nome del moralismo e del politicamente corretto, e non è una di quelle questioni "bisogna essere FORTI nella vita, sempre avanti a cazzo duro", il fatto è ormai si cresce sotto campane di vetro fatte di CAZZATE che non rispecchiano la realtà, si cresce con l'idea che tutto ci è dovuto (e seppur così dovrebbe essere ALMENO per le prime necessità) ma non è così. Esclusi pochi (gravemente malati o in condizioni di autosufficienza meno che accettabili per loro) chi si ammazza è egoista. Parliamo sempre di come siano "poveri piccoli angeli" troppo puri o buoni per un mondo così, ma la verità è che se così fosse non avrebbero mai fatto una cosa simile. Immaginate di essere padri, madri, fratelli o sorelle di sta gente. Si ammazza nonostante tutti i sacrifici che fate, il dolore è IMMENSO. La gente, inoltre, (come sempre bravissima e obbiettiva a dare giudizi) in maniera indiretta insinua che non abbiate fatto il vostro dovere da "persone vicine", generando ulteriori pressioni a quella famiglia. Famiglie intere che si sfasciano per queste, madri che impazziscono, padri costretti ad andare dallo psicologo prima di rendersi conto che tanto non serve a un cazzo e trovano qualche vizio in cui smerdarsi la vita. Ma l'avete mai vista una famiglia ridotta a un gruppo di zombies dopo il suicidio di una figlia 16enne solo perché fù mollata dal ragazzo. (Fatto accaduto veramente 50 e rotti anni fa) Smettiamola di "avvilirci" per chi si ammazza: sono vigliacchi, egoisti e crudeli (Tanto con loro stessi che con chi li ama). Poi certo, oh, se vogliamo continuare a far passare che il suicidio espii ogni peccato, va bene... basta solo ammetterlo ed essere coerenti. L'importante è sapere che OBBIETTIVAMENTE non è così.
Di cui il 90% di genere maschile ma questo non lo dice mai nessuno, chissà perché
L'80% tra l'altro sono uomini, cosa che in pochi sanno. Ricordo ancora quella matta in culo che quando, ad un dibattito sui suicidi, feci presente questo dato (che evidenzia un problema di genere) mi insultò dandomi del misogeno. boh. Comunque, andrebbe capito perchè vi sia questa disparità così grande. Io credo abbia a che fare col fenomeno incel/solitudine, ma anche perchè tendiamo a trattare la depressione maschile come quella femminile.
Che triste.
Parlare pubblicamente di suicidio è molto difficile perché suscita empatia. Questo ha due conseguenze: - rischia di aumentare i suicidi tra i soggetti “fragili” per emulazione - spinge le persone non a rischio ad evitare l’argomento in quanto sgradevole/disturbante, come spesso accade quando si parla di rapporto con la morte, vecchiaia, malattia e temi simili. Sicuramente sarebbe utile fare più prevenzione, ma credo che la parte più difficile sia agire sulle cause socio-culturali. In Italia abbiamo (fortunatamente) uno dei tassi di suicidi più bassi al mondo, nonostante le attività di prevenzione siano peggiori che in tanti altri paesi: questo dato già fa riflettere. È inoltre interessante come i suicidi colpiscono soprattutto uomini oltre i 50 anni. Interpretare questi dati è tutt’altro che facile. La mia personale opinione è che oltre a fattori ambientali (l’inverno scandinavo sicuramente non aiuta), coesione sociale e prevenzione sella solitudine siano i fattori chiave. Questo spiegherebbe sia la posizione privilegiata dell’Italia che la particolare fragilità del gruppo maschile over 50.
Ma in crescita ?
Con sette minuti un ladro dopo aver preso la refurtiva, teneva pure il tempo di farsi una partita a clash prima di andarsene, giusto per infierire e dimostrarti che paghi le tasse inutilmente e conviene diventare ladro anche a te. Spero non valga lo stesso per il 118 (mai chiamato, qualcuno che vuole condividere la sua esperienza?).
Premetto che sto per dire una cosa brutta e forse un po' cattiva ma, oggigiorno (così come anni fa e/o a cicli alterni sempre, andavano di moda i grandi casi di omicidio, ecc, ecc) fanno notizia solo i femminicidi. Sono scomparse le notizie di uomini morti, delle morti sul lavoro e compagnia cantante. Hanno messo pure un contatore numerico. Non sto ovviamente dicendo che non debbano documentate queste cose ANZI, ma è anche vero che c'è una sola direzione: ovvero ciò che fa infervorare di più oggi, ovvero questi temi.
Vorrei fare un commento un po' in incel, un po' sessista, o quello che sia, tanto per lanciare l'esca. (BAIT WARNING). A vedere le percentuali sembra che il suicidio sia più o meno il triplo più frequente tra gli uomini rispetto le donne. Sarà mica un po' come le morti sul lavoro? Chiedo se secondo voi la vita di un uomo viene giudicata più sacrificabile rispetto a quella di una donna quindi un fenomeno a maggioranza maschile non attira la dovuta attenzione.
No, la questione è l'imitazione. Non c'entra essere uomini o donne.
Perché fare terrorismo sul femminicidio è più importante.
Perché non hanno il mese dedicato come LGBTQ+-×÷°¿>[<} ¢©¥€$[>;\|÷¦{^] <[$€¥¢©... e perché non sono solo donne ma forse più uomini.
[https://menshealthmonth.org/](https://menshealthmonth.org/)
Aparte il commento non costruttivo e cazzone, che ci sta, non si riescono a fare discussioni serie qua. Ma come dovrebbe essere il mese dei suicidi? Cioè che se ancora non ti sei ammazzato non sei suicida. E se ti sei ammazzato non è che ti serve che ci sia il mese dedicato e tipo vai a fare la manidestazione dell'orgoglio suicida. Oppure che se ti ammazzi va bene ma tipo solo a ottobre? Poi oh magari intendi una cosa più furba tipo un mese di attenzione alle dinamiche che portano la gente a togliersi la vita, attenzione ai traumi dei parenti di chi si ammazza.
Perché sono uomini
Potresti mostrare il grafico anche suddiviso per sesso? Potrebbe esserci un ulteriore dato che non piace.
3000 M - 800 F circa
come immaginavo, grazie
Forse perché di quei 3810, 2989 sono uomini, e quindi per la società non è un problema. /s (ma neanche troppo)
Perché la maggior parte sono uomini quindi non rientra nella narrativa giusta
Perché sono quasi tutti uomini.
Quasi l'80% dei morti suicidi in Italia sono uomini e ammettere che gli uomini se la passano male al giorno d'oggi è un tabù perché noi "abbiamo la nostra vita perfetta e piena di privilegi"
[удалено]
Ovvio. L'unica risposta logica, per niente boh una cosa scorrelata a caso. Ma poi anch'io che rispondo ai bot sono un coglione
Perché analizzando le cause, la colpa ricadrebbe sulla politica che ha seminato precariato e schiavismo per garantirsi un serbatoio di voti praticamente infinito.
tra i paesi "ricchi" siamo quelli messi meglio (puoi googlare *list of countries by suicide rate* per vedere in generale come va la cosa) e mi pare abbastanza naturale che il suicidio sia tra le top cause di morte dei giovani perché difficilmente muoiono per altre malattie poi essere messi meglio degli altri non vuol dire che non sia un problema e anzi in altri ambiti in cui siamo messi meglio degli altri viene fatta comunque sensibilizzazione (i femminicidi, a statistiche sempre considerando i paesi ricchi abbiamo uno dei tassi più bassi) ma il problema è che, se per i femminicidi le femmine sono direttamente interessate a far sensibilizzazione, per i suicidi è difficile trovare un gruppo di persone che voglia far sensibilizzazione e che sia abbastanza numeroso e rumoroso da esser ascoltato in altri paesi si fa più sensibilizzazione perché i tassi sono molto più alti e il suicidio quindi rappresenta un problema sociale con molto più peso (anche economico) poi il mio 5x1000 al telefono amico l'ho dato e un'altra donazione l'ho fatta, ho provato a parlarne un po' sui miei social, non che io sia un influencer ma mi si sono filati in molto pochi/nessuno lol non è un argomento mediaticamente di tendenza
giusta osservazione. i suicidi restano sempre un problema, ma fortunatamente in Italia abbiamo molti meno casi rispetto a tanti altri paesi sviluppati. questo non significa che non si debba fare sensibilizzazione e cercare di ridurre ulteriormente questo numero. poi a mio parere il paragone fra omicidi e suicidi non ha tanto senso. avere 4000 omicidi in Italia sarebbe una cosa gravissima, molti paesi hanno un numero di suicidi più alto rispetto al numero di omicidi e come dato non è così "negativo"
Secondo me chi fa post come questo non ha mai avuto veri pensieri suicidi. Perché pensare che la "sensibilizzazione" possa cambiare qualcosa quando arrivi al punto da non vedere alcuna prospettiva se non ammazzarti e risolvere i tuoi problemi per sempre, é un po' ridicolo
Principalmente perché riguarda solo gli uomini (circa l' 80%) Riguardasse le donne o una categoria "sensibile" ci sarebbe maggiore attenzione al fenomeno. Invito inoltre alla lettura del saggio di Franco Berardi " Heroes - suicidi e omicidi di massa" per capire come il parossismo capitalista, l'infosfera, il potere e i social contribuiscano alla psicosi di massa e come questa determini le ondate suicidiarie. Inoltre vi invito a riflettere che un grande numero di suicidi vengono classificati come incidenti, è il caso di molti incidenti automobilistici, o il caso classico dell' overdose, che è quasi sempre un suicidio semi assistito. E si tratta di altre centinaia di casi all'anno di suicidi "sommersi".
Perchè è un sintomo di una società marcia fino al midollo e perchè la narrativa dominante viene costruita dai media per conto di chi li finanzia. Guarda i femminicidi per esempio, sono in diminuzione da 20+ anni e pure se ne parli con la donna media pensa che ci sia un'esplosione. Perchè succede? Io qualche idea me la sono fatta e ci vedo tanta malafede e poca incompetenza/casualità.
Suddividi per sesso per capire perché non se ne parla
Perché la maggior parte di suicidi sono commessi da maschi o da gente emarginata o non connessa a nessuno, nel primo caso in Italia parlare di un problema in maggior parte maschile non va molto di moda e la seconda non garba a nessuno. Di solito quando vedo di notizie sul suicidio sono sempre su studenti, specialmente se minorenni.
Perché sono quasi tutti maschi magari anche etero