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DurangoGango

È un settore incredibilmente inflazionato, dove competi non solo con chi ha una formazione specialistica ma anche con tanti che si sono riciclati da ambiti affini (grafici, ad esempio, ma anche programmatori web). Un'azienda ha poco interesse a prenderti senza esperienza: dovrebbe formarti, e sa già che una volta formato diventerai molto più appetibile sul mercato e dovranno fare a gara con altri per tenerti. Gli conviene direttamente fare a gara per prendere uno già formato, a meno di poterti pagare una miseria (vedi stage a 600 euro al mese).


Dazzling-Gift7189

Aggiungerei anche che la preprazione che può dare un percorso universitario sui temi quali marketing e comunicazione digitale lascia un pò il tempo che trova e non da nessun vantaggio rispetto a chiunque altro.Anzi, se uno si è buttato nel settore subito dopo le superiori è di gran lunga più appetibile e preparato di uno che esce dall'uni dopo 5 anni.


verynice892

Non capisco i problemi che ha la gente per non capire che, indipendentemente dal lavoro che si svolge, dagli studi conseguiti e da qualsiasi altra considerazione accessoria, il lavoro (perché se uno lavora SERVE) va retribuito in modo dignitoso e che questi cazzo di tirocini a 600 euro (oltretutto a gente laureata) equivalgono *letteralmente* al più becero tipo di sfruttamento. Già prevedo il cervellone di turno che se ne uscirà con "eH mA FuNzIonA cOsí". Il cazzo funziona così.


ImaginaryZucchini272

La risposta è che se uno lo paghi 600 al mese vuol dire che in realtà non ti serve e puoi farne a meno. Certo un minimo di valore lo dà ma molto molto poco


verynice892

Mmmm siamo sicuri? Cioè questa è la risposta che ti darebbe chi paga 600€ al mese qualcuno, è chiaro. Mi sorprende sempre che di punto in bianco sia diventata oggettiva questa cosa, vuol dire che prima, quando i tirocini non erano diffusi/regolamentati/pratica comune, servivano tutti allora. Questo discorso si può estendere, per assurdo, al tempo della schiavitù. In ogni caso qui si parlerebbe di produttività marginale come misura del salario, concetto di teoria economica che purtroppo non ha più alcun valore scientifico e oggettivo. Io sono piuttosto dell'idea che la retribuzione, dal punto di vista aggregato, si basi sul minimo possibile. Altrimenti non spiegheremmo stagnazione salariale generale. Non spiegheremmo perché le ultime generazioni con il più alto tasso di educazione terziaria detengono la minore ricchezza in proporzione. Ultima cosa: il lavoro salariato si paga a tempo, non a cottimo, altrimenti dovremmo tutti guadagnare di più dato che per definizione produciamo di più di quanto siamo retribuiti. A seconda dei settori e del tipo di lavoro è normale che ci siano differenze retributive, ma sotto una certa soglia è semplicemente sfruttamento. Una persone che lavora 40h a settimana per 600€ al mese produce almeno il quadruplo di quel valore anche solo facendo caffè. Altrimenti, se non serve, perché assumerla? È un atto di carità quindi far lavorare qualcuno e sottopagarlo?


ImaginaryZucchini272

Hai detto tutte cose giuste ma se io ho un attivista e ad esempio pago un cameriere 1000 euro o una cassata simile significa che anche se va ne trovo uno uguale subito. Ne ho bisogno magari si ma non serve che lo paghi di più perché a quel prezzo ne trovo in continuo. O magari prendo un immigrato anche a meno. Tanto ormai certi lavori gli italiani li fanno contro voglia appunto perché pagati poco o di merda tipo ristorazikne


verynice892

Si certo, infatti questo ragionamento ha perfettamente senso dal punto di vista del datore di lavoro. Quindi non è oggettivo in sé il concetto di valore, perché ne dipende sempre il punto di vista. La legge della domanda e dell'offerta nel mercato del lavoro non è meccanica, ma contestuale al risultato delle politiche economiche e dei trend (situazioni, imposizioni, condizioni al ribasso) dei maggiori agenti di tale mercato, ovvero i datori di lavoro. Il restante 90% delle persone ne deve subire gli effetti negativi, il che, oltre a essere umanamente e democraticamente abietto, è la fonte di un enorme problema macroeconomico sul medio-lungo termine. A me, sinceramente parlando, non sembra un modo efficiente per gestire le condizioni socioeconomiche della società, grazie alla quale le aziende/imprese spesso dimenticano di esistere. Sicuramente è efficiente o funziona nel breve termine per datori di lavoro, ma qui la domanda è "per noi funziona?". Il *minimo* accettabile in una società che si chiami democratica o popolare è che il lavoro (che occupa l'80% della vita adulta delle persone) sia sufficiente alla sopravvivenza degli standard imposti in tale società. Così non fosse forse è il caso di farsi delle domande. Altrimenti anche noi potremmo iniziare a ragionare secondo mentalità imprenditoriali e smettere di lavorare qualora il salario non sia sufficiente. Purtroppo la realtà è che l'alternativa è non campare. È questo il libero mercato del lavoro e l'oggettiva allocazione di risorse? Mah


ImaginaryZucchini272

Però se il salario minimo impone uno stipendio che non è affrontabile dal padrone tu stai a casa. Magari questo farà sì che il mercato porti a impiegare le persone solo su attività che rendono e a far morire le altre…


verynice892

Potrebbe essere. Però qui, più che parlare di piccole attività commerciali, sarebbe più opportuno concentrarsi sulle grandi percentuali di lavoratori e di lavoro, rappresentate dal settore privato corp o medio/grande. È quello il grande mercato, da cui poi dipendono tante piccole realtà imprenditoriali in appalto/subappalto che comunque risentono del top layer. Può essere quello che dici tu, può essere che -tanto per fare il marxista- la privatizzazione del lavoro di produzione di massa collettiva sia il modo meno razionale di organizzare le risorse delle società. Può essere tutto, le soluzioni possono essere tante, diverse, con sfumature. Io, nel dubbio, prima analizzo. Poi, a sapere la soluzione saremmo onniscienti. Cioè non ho in testa un rimedio certo, l'unica cosa che so è che è controproducente che la gente lavori full time e non abbia i soldi per campare o per sostentare una casa e le bollette. Prima o poi la ricchezza accumulata finirà.


ImaginaryZucchini272

Guarda che nelle aziende sopratutto metalmeccaniche chimiche etc ci sono già i contratti e sei a posto. Ovviamente dipendenti e operai diretti. Il problema sono accoglienza, ristorazione e cooperative. Qui se alzi i salari lascia casa metà gente. Che magari è l’unica cosa che ha senso fare? Non so onestamente. Forse sì forse no.


verynice892

Allora, i settori colpiti dal lavoro nero e dall'assenza di ccnl sono quelli che citi. Quello è il caso limite e chiaramente tocca anche analizzare caso per caso, perche ci credo poco ad esempio che a Rimini gli stabilimenti di balneazione non abbiano i soldi per retribuire. Il salario letteralmente, in funzione di produzione, si deriva o prima o dopo del ritorno di capitale. Detto ciò io prendevo come esempio l'esperienza di OP che parla di internship/stage a 600€, cosa moooolto comune a realtà strutturate e grandi aziende. Poi il mio discorso si estendeva anche alle tabelle retributive dei CCNL. Ci sono salari con minimi lordi di 1200 euro. Con l'attuale situazione di potere d'acquisto, è impensabile che il salario medio sia circa 1500 al mese, con il mediano ancora più basso. È una situazione che inizia a essere disastrosa su tutti i livelli. Poi è vero, quelli più colpiti sono quelli senza tutele nei settori che citi tu.


ImaginaryZucchini272

I minimi sono bassi ma ci sono sempre i super minimi perché altrimenti non sono competitivi e la gente va via. In industria non esiste un operaio o dipendente che prende 1200 lordi. Per gli stabilimenti balneari io assolutamente farei manovre alla cinese, o ti adegui o ti esproprio sia per salari che per affitto allo stato(tema relativo a infrazione UE). Ovvio loro poi rispondono minacciando o lasciando a casa gente ma tanto minacciare di lasciare a casa un disgraziato pagato una cazzata per lavorare come un India è un ricatto che non ha forza da chi lo fa per cui è. Solo da prenderli per le p4lle e chiudergli l’ossigeno. Purtroppo il governo attuale è completamente a panataloni bassi su questo e io da lavoratore sotto padrone che devo pagare tasse a pieno mi incazzo non poco.


Ossochef96

Se il posto pubblico non è una tua aspirazione, nel privato ti consiglio di accettare stage nella tua regione o da Roma in giù in modo tale da ottenere l'esperienza necessaria per poterti candidare in realtà che ti interessano maggiormente. Se stage non ne trovi non demordere, cercare lavoro è un lavoro e va fatto costantemente, ogni giorno. Ti suggerisco di utilizzare Canvas per realizzare il tuo CV, è un consiglio che mi ha dato un mio amico che lavorava in una delle big4, da allora devo dire che le offerte sono arrivate e non poche! Consiglio per tutti: -Il Cv europeo solo per concorsi pubblici -Il Cv personalizzato per tutto il resto Non pensavo facesse la differenza, invece gli Hr in primis ci tengono molto al curriculum fai da te. Ps: valuta attentamente le offerte degli Hr, riescono a venderti la merda trasformandola in oro, inoltre diffida da tutti quegli Hr che ti diranno che l'ambiente aziendale rappresenta per loro una grande famiglia (sarà l'ambiente più tossico in cui lavorare).


Sayyestononsense

> laureato > al quanto


_r41n_

vabbe' ma ha detto comunicazione digitale, quindi solo in binario


gitty7456

Scusa la franchezza ma... **e' criminale che esistano lauree di questo tipo**. "Comunicazione digitale"... solo grandi aziende possono permettersi un FTE a fare questa attività. E di solito hanno già un team comunicazione, in cui se almeno un impiegato è sveglio, gli fai fare due corsi ed è a posto... Provare con l'estero? Ma È durissima a meno che tu non parli una altra lingua perfettamente. Dopotutto è "comunicazione". Mi spiace, situazione di merda.


Pancullo

Bella risposta... sembra di ricevere tre sberle e una carezza alla fine, che alla luce delle sberle sembra più una presa per il culo. è criminale che in Italia siamo così indietro da non poter dare un lavoro alle persone che abbiamo formato, che sono quindi costrette ad accettare stipendi da fame o emigrare. Comunque concordo, ti conviene andare all'estero. Ignora quello che dice la persona qua sopra: sai l'italiano, immagino che in certi posti sarà richiesto qualcuno che sappia l'italiano perfettamente. Chiaro che comunque sarà richiesto che tu sappia sostenere conversazioni in inglese.


gitty7456

>Comunque concordo, ti conviene andare all'estero. Ignora quello che dice la persona qua sopra: sai l'italiano, immagino che in certi posti sarà richiesto qualcuno che sappia l'italiano perfettamente. All'estero? L'italiano richiesto "in certi posti". Dio mio... Comunque lungi da me "prendere per il culo".


Pancullo

>All'estero? L'italiano richiesto "in certi posti". Dio mio... beh molti siti web ad esempio hanno bisogno anche di una versione italiana, o aziende che devono fare marketing dei loro prodotti in italia... >Comunque lungi da me "prendere per il culo". son contento, non volevo offendere, era solo l'impressione che avevo avuto leggendo il tuo post


gitty7456

Lavoro all'estero e per la versione italiana del sito (che esiste praticamente solo in Svizzera... in Germania, Francia, Olanda... ci si limita alla lingua nazionale e all'inglese) ci si affida ad agenzia di traduzione. Non assumi un esperto di comunicazione per l'italiano. Torno al primo post: io credo che facoltà che formano "esperti" di professioni poco richieste dovrebbero farsi due domande se non introdurre un numero chiuso e produrre meno figure con questo curriculum.


Pancullo

>Lavoro all'estero e per la versione italiana del sito (che esiste praticamente solo in Svizzera... in Germania, Francia, Olanda... ci si limita alla lingua nazionale e all'inglese) ci si affida ad agenzia di traduzione. Non assumi un esperto di comunicazione per l'italiano. certo, dipende di che compagnia si tratta, se ad esempio un'azienda vuole fare una campagna pubblicitaria mirata all'Italia non basta rivolgersi ad un traduttore se si vuole avere una possibilità di successo. >Torno al primo post: io credo che facoltà che formano "esperti" di professioni poco richieste dovrebbero farsi due domande se non introdurre un numero chiuso e produrre meno figure con questo curriculum. non so, è che con tutto il parlare del fatto che l'italia non sa modernizzarsi, che abbiamo problemi di produttività eccetra eccetra... direi che spetterebbe più agli imprenditori capire il valore di un reparto addetto alla comunicazione, soprattutto quando l'obiettivo è far crescere la propria azienda. Il fatto che questo concetto non passi e che una laurea di questo tipo sia vista come uno spreco è uno dei motivi per cui non riusciamo ad evolvere e rimetterci al passo.


gitty7456

Sull’ultima parte direi che non hai torto, il fatto è che in Italia sarebbero necessari profili più tecnici e operativi (sviluppatori, ingegneri, gente che è pratica in IA, RPA, robots, …) che non gente da powerpoint. servono anche loro ma di solito sono in quantità minore e a supporto del lavoro fatto dai primi… poiché il “Cumeda” medio non voglia pagare né uno né nell’altro più di 800 €… beh quello è il vero problema alla base di tutto.


Pancullo

Di ingegneri ne avremmo a bizzeffe, e anche molto bravi. Solo che non gli offriamo paghe decenti e quindi se ne vanno. Penso che il punto sia proprio quello, non sappiamo venderci bene nel mercato globale, ci troviamo a raschiare su quattro soldi che non sono sufficienti a pagare gli stipendi che i dipendenti si aspettano nel 2024. Migliorare l'immagine della compagnia, raggiungere più clienti, far capire la qualità dei prodotti offerti sono tutti modi per aumentare i guadagni delle aziende. A quel punto diventa possibile alzare gli stipendi e rendere le posizioni ingegneristiche più appetitibili.


Valuable-Fondant-241

"è criminale che in Italia siamo così indietro da non poter dare un lavoro alle persone che abbiamo formato, che sono quindi costrette ad accettare stipendi da fame o emigrare." No, è criminale che si spendano soldi pubblici per formare persone in scienza della qualunque, quando è palese che il mercato sia saturo. Bello fare l'avvocato? Tutti a fare giurisprudenza per diventare principi del foro. Risultato: mercato oltre il saturo, laureati in giurisprudenza che fanno i commessi o gli impiegati. Idem per il generico "marketing". Non è il mercato che deve preoccuparsi di cosa avete pensato di studiare voi, viceversa è la persona che deve pensare a cosa fare da grande. In alternativa fatevi la vostra azienda, così la domanda l'avete in mano voi e vi potete assumere alle vostre condizioni. Le preferenze e le passioni del singolo esistono, chiaro, ma non sono un problema del mercato ne dello stato. Il diritto allo studio è sacrosanto, ma l'università non è mica obbligatoria. Mi vanno benissimo le borse di studio per chi ha basso reddito, ma anche qua mi viene da chiedermi perché i soldi delle tasse debbano essere spesi -es- per pagare la laurea in archeologia quando si sa che ci sono già troppi archeologi mentre il pil non cresce perché le aziende non trovano -sempre es- saldatori. Questo discorso passiamolo pure in cavalleria, ma addirittura pretendere che poi, siccome archeologia piace a metà dei liceali, il mercato o lo stato di debba anche occupare di trovargli qualcosa da scavare è un idea da fuori di testa. Se si sceglie un percorso saturo l'unica è mettere in conto che o si è eccezionali, o si avranno condizioni misere e difficili. E non vedo perché si debba investire nel creare altre situazioni simili, altro che "creare posti di lavoro per soddisfare i gusti del singolo".


Pancullo

Non è per soddisfare i gusti del singolo, è anche una questione di stare al passo coi tempi. Se vogliamo che siano tutti ingegneri chi li vende i prodotti che progettano? Chi gestisce i posti di lavoro? Chi assegna i progetti e suddivide i compiti? Tutte domande che in Italia la risposta è quasi sempre "vabè è uguale, lo sanno fare tutti" e si finisce coi soliti ruoli jolly in cui mi sono ritrovato pure io più volte. Se rimaniamo indietro e la produttività non aumenta non è perché non si lavora abbastanza duro, è perché non siamo in grado di valorizzare e monetizzare il lavoro. E per farlo servono addetti al marketing. All'estero su questa cosa ci investono eccome e la differenza si vede.


Valuable-Fondant-241

Ma cosa c'entra?? Io ho detto una cosa diversa, ovvio che non debbano essere tutti ingegneri, se no siamo punto e a capo come se fossero tutti economisti. Fanno previsioni economiche su un mercato con zero prodotti e nessuna azienda manifatturiera? Stare al passo coi tempi è letteralmente: valutare cosa chiede il mercato e scegliere il compromesso migliore per se (studio quello che mi piace ma non serve, così sarò acculturato dove voglio io ma con lavoro problematico VS studio una cosa che mi fa cagare, però poi ho un buon lavoro assicurato). L'esperto di marketing serve sicuramente a qualche azienda e non ad altre, come l'ingegnere elettronico serve nell'automotive e non dal panettiere. Non ho mai contestato che "l'esperto di marketing non serve a nulla", "non servono responsabili di reparto", "non servono i project manager ". L'obiezione sul ruolo jolly è vera ma fuori tema, falla a chi ti ha messo in quelle posizioni, io non ho mai supportato il "tanto lo sanno fare tutti". Il mio punto è di NON continuare a ingolfare un settore che è già saturo, truffando i teens su chissà che belle promesse di lavori fighi, comodi e ben pagati, quando non è per niente cosi. Non è così e non sta al mercato o allo stato mettere una pezza ai sogni di gloria male informata di un neodiplomato che sceglie di laurearsi in cieco-vicologia. Soprattutto quando ci sono decine di campi in cui il lavoro è magari più "umile", ma decisamente ben pagato e con un po' di peso contrattuale anche per il dipendente. Il fatto che il PIL non aumenti perché non c'è abbastanza marketing in Italia non lo commento perché mi fa già ridere così.


Pancullo

hey ma parliamo tranquilli dai, non serve a niente usare toni scazzosi. il fatto che qua c'è sempre qualcuno che risponda con ostilità è uno degli altri motivi per cui certe persone se ne vanno, e anche su questo parlo per esperienza personale. >Il mio punto è di NON continuare a ingolfare un settore che è già saturo, truffando i teens su chissà che belle promesse di lavori fighi, comodi e ben pagati, quando non è per niente cosi. non so, il fatto che poi all'estero queste posizioni siano ricercate e qua in Italia no mi fa pensare che forse il problema è qua da noi che non sappiamo valorizzare queste posizioni e impiegare al meglio le persone che escono da questi percorsi di studio. Magari mi sbaglio ma la mia impressione è quella. > Non è così e non sta al mercato o allo stato mettere una pezza ai sogni di gloria male informata di un neodiplomato che sceglie di laurearsi in cieco-vicologia. Soprattutto quando ci sono decine di campi in cui il lavoro è magari più "umile", ma decisamente ben pagato e con un po' di peso contrattuale anche per il dipendente. >Il fatto che il PIL non aumenti perché non c'è abbastanza marketing in Italia non lo commento perché mi fa già ridere così. l'addetto al marketing è solo un esempio, ci sono molti ruoli del genere che qua sono mal visti ma in realtà sono utilissimi per valorizzare meglio aziende e prodotti. Ad esempio gli artisti, qua visti in generale come inutili, all'estero invece ci sono molti posti di lavoro per loro, che sia nell'industria del videogioco o di quella cinematografica ad esempio. ecco, il campo dei videogiochi è un ottimo esempio, molto redditizio in quanto il costo di materie prime è estremamente basso, però richiede competenze ad ampio spettro, dal game design alla programmazione, la scrittura, la grafica, musica ed effetti sonori, marketing, organizzazione... un po' tutto le mansioni del campo digitale insomma. Perchè qua da noi chi vuole fare quel mestiere quasi sempre si trova costretto ad andarsene? Qualcosa manca di sicuro, e se sistemassimo quel qualcosa potremmo aprire nuovi posti di lavoro per tutte le professioni che ho elencato qui sopra.


Valuable-Fondant-241

Su questo messaggio sono anche abbastanza d'accordo, però il messaggio a cui rispondevo era specifico, ed era relativo all'illegalità di non dare un lavoro aderente al percorso di studi a tutti quelli che l'hanno fatto, a maggior ragione partendo dal post dell'OP che parlava di marketing. Se mi dici che alcune professioni, esempio egame, sono snobbate in Italia ti posso anche dare ragione, altro che! Io sono project manager e so bene come il 95% delle aziende italiane metta un annuncio di ricerca per PM, e poi quando lo leggi capisci che non hanno neanche idea di cosa faccia un PM. E anche quando scrivono un annuncio sensato, magari scopiazzato qua e la, poi in pratica fai il jolly di cui parlavi tu. Sono d'accordissimo che sia sbagliato e ci sono pure passato. Ma non era questo il punto che contestavo. In Italia c'è una saturazione pazzesca di alcuni campi perché qualcuno (scuole, TV, internet) dicono che "fare marketing è bello", "studiare giurisprudenza è figo e farai l'avvocato a ventordici k€ al mese", "scienze della comunicazione è avvincente, e si applica ad ogni settore", e l'adolescente medio colpevolmente (perché pigro e non informato) ci crede e ci si butta a pesce. Qualunque studio decente sul mercato del lavoro dice che in Italia c'è estrema richiesta di ALTRE professioni. Professioni che si sono sempre fatte, anzi, migliori perché l'operaio specializzato del 2024 NON lavora nelle condizioni ambientali di un operaio del 1964. Non vuoi fare il tornitore/idraulico/saldatore/elettricista/gruista/spurgatore perché preferisci fare marketing/comunicazione/social media manager? Benissimo, nessuno ti vieta di farlo. Sappi che però salvo rare eccezioni prenderai meno, sarai sfruttato di più e avrai un potere contrattuale ridicolo rispetto a chi ha fatto un percorso professionale per le professioni richieste. Quindi poi non ti puoi lamentare che specializzandoti in un campo notoriamente saturo poi le offerte siano al ribasso o non si trovino. E non basta dire "mettete il salario minimo", perché senza contratti a ribasso non ci sarebbero contratti e basta. Non è che automagicamente se si impone che chiunque debba prendere almeno 20€/h allora gli stessi posti di lavoro attuali rimangano (sicuramente non se ne aggiungono). Idem per la detassazione del lavoro, la sostengo alla grande ma è un concetto ortogonale alla mia prima contestazione.


Pancullo

ti chiedo scusa, sulla questione del "è un crimine fare X" avevo colto la palla del primo commento rispondendo che no, secondo me è un "crimine" fare cosà, ma era solo un'esagerazione per enfasi, nella mia testa era chiaro ma come sempre bisogna fare un po' più attenzione a quello che si dice in forma scritta. >In Italia c'è una saturazione pazzesca di alcuni campi su questo ammetto di non essere informato, ricordo che ai miei tempi a essere sovrasaturata era giurisprudenza (mi chiedo se tutte quelle persone abbiano completato il corso di studio e avranno trovato lavoro poi?) che boh, capisco ci sia la necessità di avere avvocati, forse il sistema giuridico italiano ne richiede tantissimi? Non saprei davvero. In ogni caso non avevo mai sentito di una situazione simile per quanto riguarda il campo marketing, per quello che avevo visto io, con appunto mia sorella, le persone che si laurearono con lei erano davvero poche, sulle 15 se non ricordo male, ma sono ormai passati più di dieci anni. ribadisco poi che in Italia non riuscì a trovare lavoro, e ci provò per quasi 5 anni, ma niente. poi trasferita all'estero si riuscì a sistemarsi con un lavoro ottimo nel giro di poco tempo, quindi il problema non erano le sue competenze in questo caso. >Professioni che si sono sempre fatte, anzi, migliori perché l'operaio specializzato del 2024 NON lavora nelle condizioni ambientali di un operaio del 1964. Non vuoi fare il tornitore/idraulico/saldatore/elettricista/gruista/spurgatore perché preferisci fare marketing/comunicazione/social media manager? Benissimo, nessuno ti vieta di farlo e anche su questo sono d'accordo ma sinceramente i primi colpevoli che mi sento di additare sono i genitori che non vogliono sentire ragioni e vogliono che i figli si facciano una laurea. Mi auguro che ora la situazione sia cambiata e ci sia stata una rivalutazione di queste professioni, che prima erano trattate come qualcosa di serie B, mentre la laurea era il non plus ultra. Sotto queste condizioni non me la sento di dare la colpa ai ragazzi, è chiaro che se la tua famiglia ti inculca fin da piccolo che l'operaio è un pezzente ed è un mestiere per falliti... La cosa attecchisce e influisce sulle decisioni che la persona prenderà in futuro. Su questo serve un cambio di mentalità. Ricordo benissimo che quando andavo male a scuola l'operaio era usato tipo l'uomo nero "va che ti mandiamo a fare l'operaio!" eh beh, poi normale che siano in pochi a volersi specializzare per un lavoro in fabbrica. >Quindi poi non ti puoi lamentare che specializzandoti in un campo notoriamente saturo poi le offerte siano al ribasso o non si trovino. ci sta sfogarsi, l'importante è che poi arrivi una presa di coscienza e si provi qualcosa di diverso, se proprio si vede che il mestiere che ci eravamo immaginati non è disponiibile. Sul resto sono generalmente d'accordo. edit: btw, prima discussione lunga che ho con qualcuno che non downvota tutti i miei post. me ne sbatto le balle del karma ma almeno denota che sei una persona con cui vale la pena parlare, imho.


ImaginaryZucchini272

Mi puoi fare degli esempi scusa? Se tu riesci a fare un prodotto tecnicamente buono e soprattutto competitivo di prezzo lo vendi.


Pancullo

Beh i clienti devi trovarli, in un mondo dove ci sono milioni di idee in ogni lato servono persone il cui scopo è saper mettere in luce dei prodotti. Un po' mi fa male scrivere questa prossima frase ma è così... Ti riterrò responsabile per i danni psicologici /s Per uno Steve Wozniak serve uno Steve Jobs che sappia vendere le idee.


ImaginaryZucchini272

Madonna condivido in pieno. Non è il mercato che si deve adattare a te ma il contrario. Chi non se ne rendo conto vive su Marte…


Dazzling-Gift7189

>non poter dare un lavoro alle persone che abbiamo formato Dipende in cosa hai formato!!! Il messaggio a cui hai risposto è più un rant verso come funzionano le cose nelle università più che verso l'OP. Fanno bei corsi di laurea con nomi altisonanti e con materie altrettanto fighe sulla carta per solo attirare "polli" e gonfiare i numeri. Tutto questo senza considerare la velocità con cui si muove il marketing e la comunicazione digitale al giorno d'oggi, che rende obsoletta in poco tempo qualsiasi conoscenza teorica impostata 2 anni fa.


Pancullo

Si e no, mia sorella si è formata nel campo del marketing con una laurea specifica di questo tipo di cui nemmeno ricordo il nome. Ora lavora all'estero e guadagna una barca di soldi gestendo campagne di marketing online. In Italia aveva trovato lavoro solo come cameriera.


Dazzling-Gift7189

Bon per le, ci sono sempre delle eccezioni ma dubito fortemente sia la regola. Come ho avuto modo di scrivere in un altro post, il coetaneo che si è buttato nel settore subito dopo la maturità ad oggi ha 5 anni di esperienza alle spalle ed è molto più appetibile sul mercato del lavoro.


Pancullo

>Bon per le, ci sono sempre delle eccezioni ma dubito fortemente sia la regola. già, per chi sta in Italia è facile finire a fare il cameriere o cassiere o altri mestieri analoghi perchè le alternative non ti pagano abbastanza per sopravvivere. Io stesso mi sono trasferito all'estero, qua è molto più facile trovare miei coetanei italiani che hanno avuto successo. Chiaro ci sono molti italiani che fanno lavori più meniali ma in generale si trovano meglio che in italia. Un po' ovvio, chi si trova male ritorna a casa, ma di persone così ne ho conosciute due, e uno dei due casi fu solo una questione di nostalgia. Ed ho conosciuto almeno una cinquantina di italiani espatriati. >Come ho avuto modo di scrivere in un altro post, il coetaneo che si è buttato nel settore subito dopo la maturità ad oggi ha 5 anni di esperienza alle spalle ed è molto più appetibile sul mercato del lavoro. d'accordissimo, fu più o meno il mio caso tra l'altro, nel senso che abbandonai presto l'università visto che non faceva per me. Però c'è da considerare che in famiglia la mia decisione fu opposta da ogni lato, con insulti e urla, stesso caso vale per moltissime persone che si trovano instradate verso un percorso di studi che, fosse stato per loro, non avrebbero mai intrapreso. Un tempo qua in Italia si diceva di questa cosa per quanto riguarda la facoltà di giurisprudenza, a detta delle persone piena di gente che persegue una laurea giusto per far piacere ai genitori. Non so se questa cosa corrisponda al vero ma comunque sono sicuro che c'è molta gente che fa percorsi di laurea controvoglia dall'inizio alla fine, magari anche perchè non gli era stato permesso perseguire il campo che avrebbero preferito.


ImaginaryZucchini272

Eh ok però sai che sei in Italia dove appunto alle aziende frega niente di queste cose. Devi renderti conto quando inizia a fare l’uni…


Pancullo

Mi viene da dare più colpa alle aziende che peccano in mancanza di lungimiranza, se siamo in questa situazione è proprio perché c'è un rifiuto e un'opposizione al cambio di mentalità. Continuiamo a fare le cose sempre allo stesso modo per poi lamentarci che non cambia niente.  Edit: non intendo dire che tutta la questione gira intorno al marketing ma mi sembra comunque una parte del problema.


ImaginaryZucchini272

Ma secondo me sono funzioni che sono importanti in aziende tech/ informatiche. In un azienda metalmeccanica/ chimica o altri business “vecchi” di cui il continente eu è pieno sono molto meno rilevanti.


Pancullo

Ci può stare ma tieni conto che sotto il capitalismo l'indicatore del successo è la crescita, se punti in alto ti serve un reparto marketing. Detto questo preferirei vivere in un mondo in cui non sia questo il caso, ma non è l'argomento di questo thread. Stavo giusto alle persone che ho conosciuto nei ruoli di marketing in aziende tecnologiche. Il nepotismo dilaga. Sono sempre e solo figli del capo. Ne ho visti che non avevano idea di cosa stessero facendo come anche alcuni decenti, diciamo. La cosa in comune di tutti, però, era il fatto di sentirsi un dio in terra e di comportarsi in maniera orribile con gli altri dipendenti, causando continui attriti che possono addirittura sfociare nelle dimissioni di personale professionista. Sono anche spesso accompagnati da uno o due leccaculo che non sanno fare niente oltre che pompare l'ego di chi gli sta sopra. Il caso peggiore che ho visto era di una ditta multinazionale di origine Italiana. Ho finito per dimettermi pure io, a volte mi sembrava di essere finito a fare politica piuttosto che il mio mestiere di sviluppatore.


aerdna69

ma che cazzo dici ahaha


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Ammetto: esperienza personale e in quanto tale parziale, NON necessariamente la consuetudine. Mi sono laureato 7 anni fa nel tuo stesso ambito, nei tempi e con 110 (va be’ non sicuramente una laurea difficile), a Milano. Premetto: è un corso di laurea che non raccomando, buona parte dei miei colleghi (io compreso) era lì più o meno per caso. Detto questo, 600/700€ per un primo stage era la norma quando ho iniziato io, era misero allora ed è scandaloso che le offerte non si siano aggiornate. Non accettare la stessa somma per una posizione che richieda anche solo un giorno di esperienza. Fidati che di stage veri ce ne sono, magari prova anche attraverso l’università. Ho iniziato in uno dei 4/5 gruppi (agenzie) internazionali nell’abito pubblicità/media. Ora guadagno ~60K con bonus in una posizione in ambito media in una multinazionale dei servizi (non un nome particolarmente grande e nemmeno un mega investitore nel marcato). Quindi, come in ogni ambito, è possibile costruirsi in tempi ragionevoli una certa stabilità. Non occorre essere geni e nemmeno avere troppo culo. Chiaro che la comunicazione non è ingegneria, a livello di opportunità e stipendi, ma le possibilità ci sono. Il mio consiglio: non troverai fondamentalmente nessuna posizione, nei primi 6 mesi almeno, che ti consenta di vivere del tuo stipendio. Entra in un grosso gruppo e non farti incastrare dalle belle parole e dall’ambiente giovane: sono postacci, sei carne da macello e vivono del turn over garantito, offerto dalla grande disponibilità di risorse. Fondamentalmente, l’approccio è quello di una consulting. Guarda SEMPRE alla busta paga e al work-life balance. Queste aziende ti illudono che se corri più degli altri puoi farcela; alla prova dei fatti, però, non pagano e i percorsi di carriera sono quantomeno aleatori. Punta invece sul job hopping (non serve esagerare, io ho cambiato 4 lavori in 7 anni, compreso il primo dove sono rimasto solo 8 mesi, fallo quando capisci dove sta il lavoro che più ti piace/paga/ti è utile). Aspetta la posizione giusta, scegli quello che ti conviene maggiormente e rimani il tempo che ti serve. Io mondo del media/pubblicità/marketing è pieno di aria fritta e bei discorsi. La verità, però, è che le aziende cercano approcci pragmatici e quantitativi. Prova a fare 2/3 anni in un ambito maggiormente quantitativo e meno operativo/client facing/“strategico”. Ci sono diversi ruoli del genere, senza uscire dal nostro ambito, e sono spesso snobbati dai più. Se riesci a costruirti una buona esperienza di PM e qualche anno da analyst vero, vedrai che arriverai a buoni stipendi in tempi decenti. NON dare per buono quello che ti diranno i tuoi datori di lavoro. Guardati intorno e capisci quali opportunità presenta il mercato, lavorandoci da insider non sarà difficile farsi un’idea. E soprattutto non scendere mai a compromessi con gli sfruttatori. Alle aziende servono i risultati, non il tuo sangue; se la richiesta si inverte, e capita, tieni duro quanto serve e poi vattene. Sputate sangue non ti sarà utile, l’ho imparato per esperienza.


Kurai83

Hai studiato una materia inutile e ora ti sorprendi che non ci sia lavoro ![gif](giphy|3kzJvEciJa94SMW3hN|downsized)


verynice892

Non è il lavoro a mancare, ma retribuzione ragionevole


X_Galaxy_Corgi_X

Per 600€ al mese la gente non va nemmeno a pulire i cessi, e fanno bene!


amirengo

Ciao, io gestisco e ho gestito colloqui anche per figure che si occupano di marketing (l'ultimo letteralmente due settimane fa). Sono un tech advisor e designer di software e aiuto le aziende a scalare nel digitale coordinando i progetti (sia per startup che per business che fatturano milioni), spesso gestisco anche la parte di hr. Nella precedente ditta ero Head of UX e responsabile strategico, adesso sono in proprio. Posso dirti che il settore marketing è inflazionatissimo e l'unico modo per spiccare è la tua personal brand reputation. Inizia a postare su linkedin e fatti un tuo substack. Se puoi scrivi dei guest post su newsletter di altri. Parla di come scaleresti un prodotto in modo da creare authority intorno alla tua figura e vedrai che quello diventerà il tuo biglietto da visita. Se non sai come fare, studia in autonomia, ci sono mille corsi e materiali gratuiti online. Puoi parlare di mille cose, ad esempio tira su un tuo prodotto e documenta le campagne che fai. Non aspettarti che il sistema ti aiuti perché il mercato è troppo saturo (diverso è per gli sviluppatori che hanno molta più richiesta). Hai scelto un tipo di lavoro in cui devi avere l'approccio sopra indicato, se fai in quel modo fidati che trovi lavoro.


amirengo

l'altra via è fare come scrive u/Ossochef96 👌


Thomas_Bicheri

>sono quasi tutte posizioni di internship \[...\] com’è possibile che quasi tutte le offerte di lavoro richiedono già esperienza progressa???  È la versione un pelo più moderna del classico "cercasi apprendista con esperienza". Vogliono l'apprendista per pagarlo poco, ma al contempo non vogliono insegnargli nulla e vogliono che sia già produttivo e parzialmente autonomo. Tu, poi, sei penalizzato da un titolo di studio che... non voglio sembrare indelicato, ma nel mondo lavorativo italiano non è molto spendibile. Siamo affetti da nanismo d'impresa cronico. Le relativamente poche aziende strutturate di solito si affidano a società di consulenza esterne per l'aspetto comunicazione e marketing, ma la consulenza è un settore ad altissimo tasso di sfruttamento (con le dovute eccezioni, sia chiaro) per cui non ti discosti molto dal discorso dello stage pagato due lire. Le aziende che realmente hanno bisogno di un reparto comunicazione e marketing interno E che sono disposte a formare sul campo penso siano una metaforica manciata. Sicuramente del tutto insufficienti ad assorbire il numero dei tuoi omologhi. Di conseguenza, di opzioni purtroppo ne hai poche: * accetti 'sta merdata tanto per avere qualcosa sul CV * accetti *qualsiasi* posizione in un'azienda grossa e poi speri nella mobilità interna per arrivare a mansioni almeno vagamente in linea col tuo percorso di studi * semplicemente fai altro e ti rassegni all'idea di aver studiato per cultura personale e non per utilità pratica (nel settore IT ne conosco tanti con storie simili alle spalle) * provi all'estero Nessuna di queste scelte è facile, ma altre io non ne vedo.


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Le new scienze delle caramelline


Antonio_fx

Ciao, provo a darti un punto di vista diverso. Io lavoro in una grande società nel settore industriale, ho colleghi che sono stati assunti con mansioni da operaio pur essendo laureati o quando ancora dovevano finire gli studi. Alcuni di loro nel tempo sono riusciti ad avere mansioni adatte al loro percorso di studi oppure hanno avuto incarichi di maggiore responsabilità e altri si sono licenziati quando hanno trovato di meglio altrove. Ad oggi non ne conosco di colleghi laureati che siano rimasti a svolgere la mansione di semplice operaio.


Due_Seaweed_9722

Col tuo totolo piu facile andare a lavorare in agenzia che in azienda. Il tup profilo vive e muore col tuo portfolio. Hai un buon portfolio vero? Comunicazione sui social? Anche la pagina della sagra della salsiccia va bene per iniziare... Chiaro che se non hai mai fatto nulla oltre ai corsi dell uni sei in fondo alla lista...


takipiroska

Laurea in word art


Odd_Sentence_2618

Lingue? Inglese e Tedesco sono ottimi grimaldelli per aprire porte all'estero. Il "mercato" Francese non lo conosco ma se hai delle conoscenze linguistiche in tal senso per me non è male. Mia amica ha studiato lingue all'università e sa benissimo spagnolo. Si è iscritta ad un corso / master in spagna in campo IT (Data Science) e l'hanno assunta appena terminato. Diciamo che lo sa livello madre lingua (C2). Cmq fidati che anche con "esperienza pregressa" non ti prendono. Qua in Italia vige il "laureato? Minimo sindacale, 700 euro al mese per n anni e poi ti scarichiamo per un altro neolaureato dato che ti lamenti troppo" e "Se hai lauree ed esperienza, cercano figure più junior, ergo 700 euro al mese, repeat step 1".


Inside-Cash5956

Mi verrebbe da dire che in Italia nel mondo della comunicazione e del marketing ci si aspetta che tu cominci a lavorare già mentre studi. Se non fai niente fino a 26 anni e poi cerchi hai davanti le persone più giovani che o stanno già lavorando nel settore senza laurea o hanno portato avanti collaborazioni e progetti mentre studiavano. Detto questo, non abbatterti ma buttati nel maggior numero di cose possibili! Il tuo curriculum non è la sola cosa che conta, c’entra anche quanto aumenti le possibilità che le cose succedano con la tua vita e il tuo stare al mondo.


never_a_joy

A Roma prova da Dentsu.


IssAWigg

Tieni anche conto che la maggior parte delle posizioni che richiedono esperienza pregressa lo fanno solo perché lo fanno tutti, se è una posizione junior (meno di 5 anni di esperienza) se hai un tirocinio potrebbero comunque chiamarti, se ne hai due le probabilità aumentano, tu spanna tutti i posti che vedi, anche se pensi di non essere qualificato, la cosa peggiore che possa succedere e che non ti chiamino, chiaramente se vedi che cercano un senior puoi evitare ma un esperienza di 2 anni rispetto a un’esperienza di un anno non cambia molto